Niente Paura



Così si intitola la pellicola di Piergiorgio Gay, che ha come protagonista e filo conduttore Luciano Ligabue e le sue canzoni. Sullo sfondo, un viaggio per l’Italia, attraverso il tempo e lo spazio. E così vediamo sfilare sullo schermo tanti protagonisti della storia della nostra repubblica, tanti episodi, passato e presente: Umberto Veronesi e Margherita Hack, Luigi Ciotti e Paolo Rossi, Carlo Verdone e Fabio Volo, Sabina Rossa e Xavier Zanetti, Giovanni Soldini e Stefano Rodotà. E poi le immagini del Mondiale dell’82, le stragi di Capaci e della stazione di Bologna, le immigrazioni degli albanesi e lo sciopero dei migranti, gli agenti della Catturandi e la storia di Rita Atria. Interviste, immagini di reportorio, fotografie di questa Italia complessa, cucite insieme dagli articoli della Costituzione, letti, citati e talvolta materializzati. La musica di Ligabue, negli spezzoni dei concerti o nei pezzi cantati davanti alla cinepresa, è la naturale colonna sonora.
Certamente un film efficace, molto educativo, assolutamente godibile, a tratti molto toccante e profondo; e Ligabue ha un grande carisma, poche storie: basta ascoltare le sue parole dai palchi dei suoi concerti. Il passaggio su Tondelli, poi, è illuminante. Ci mostra un’Italia, a volte in ginocchio nei momenti più difficili, che però ha saputo e sa rialzare la testa, resistere, controattaccare, ricostruire.
Una bella operazione, che andrebbe proiettata nelle scuole, per mantere, per dirla con Gherardo Colombo, il “vizio della memoria”.
Forse è singolare che a difendere la Costituzione e le cose migliori del nostro Paese debba essere un cantante. Forse è sintomatico di quanto abbiamo perduto i nostri anticorpi. Forse è l’emblema dello scollamento tra politica e popolo. Forse segna il vuoto della politica, che non a caso non compare.
Ad ogni modo, meno male che c’è il Liga e questo film. Sempre che il tempo non sistemi le cose davvero. Se ne avete l’occasione, guartelo. Vale il prezzo del biglietto!

15/10/2010
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