Gli Europei hanno consegnato le chiavi del loro continente al Partito Popolare Europeo e l’astensionismo è in crescita rispetto alle elezioni europee del 2004. Se rimangono pressoché invariati i seggi assegnati al Ppe, il Partito Socialista Europeo ne perde 40 e le percentuali degli astenuti continuano a crollare, riposizionando la bandierina della peggior affluenza di sempre (il record, fino allo scorso week end era detenuto dalle Europee del 2004). Soffia vento di destra nel Vecchio Continente, ma questa per certi versi non è una novità. Il Ppe è stato al comando del Parlamento Europeo anche nel quinquennio precedente. Il dato rilevante è, però che il crollo dei Socialisti Europei abbia favorito l’ingresso dei cosiddetti euroscettici. Tre esempi: nel nostro paese la Lega Nord si è attestata sul 10,5%, in Gran Bretagna lo United Kingdom Indipendence Party ha ottenuto un consenso elettorale addirittura maggiore dei Laburisti e persino un mostro sacro come Zapatero ha subito un pesante ridimensionamento.

Affluenze basse + boom degli euroscettici = ognuno a casa propria? Ci sembra di poter dire con quasi assoluta certezza che sia impossibile tornare alla Grande Guerra, ma diventa quantomai necessario fare analisi della situazione e, possibilmente strategia comune, perché l’idea di un Europa Unita sta precipitando su un piano inclinato. E, a questo proposito raggelano le dichiarazioni della nostra opposizione che sembra essere entrata in un labirintico tentativo di autoconservazione. Piero Fassino ha, infatti dichiarato “L’Europa è a Destra, ma il Pd Tiene” con la maggior forza di “sinistra” che perde il 5% dei consensi rispetto alle Politiche dello scorso anno, mentre Dario Franceschini ha addirittura affermato che “Il governo è ben sotto il 50%. Oggi è minoranza nel Paese, visto che i voti del Pdl e della Lega messi insieme raggiungono il 45,2%”.

In questo caso il commento è superfluo. Essere di sinistra sembra una questione di etichetta nel 2009. Chi invece le etichette le combatte con relativo successo è il partito dei pirati svedesi, gruppo politico che rivendica la libertà del downloading nel paese scandinavo che ha appena approvato una normativa in materia molto restrittiva. Un’inezia elettorale (1 seggio), che, però, nella disfatta generale assume le caratteristiche de “la notizia”, purtroppo…