Libera Valle d'Aosta

Giovedì 20 Novembre, presso il salone Aurora della parrocchia dell’Immacolata ad Aosta, è ufficialmente nata Libera della Vda. Marika Demarca, giovane neo laureata e giornalista collaboratrice de “La Stampa”, è stata eletta referente regionale.


Alla serata era presente Nando Dalla Chiesa,  presidente nazionale onorario. In precedenza, nella mattinata, Davide Mattiello aveva incontrato presso il cinema Giacosa 15 classi degli istituti superiori aostani: tema dell’incontro, organizzato dalla segreteria regionale del Sap, “il valore delle differenze”. Si tratta di un ciclo di 4 appuntamenti annuali, che intendono sviluppare un percorso di educazione alla legalità.


Questa la fedele cronaca degli avvenimenti, redatta con la testa fredda come ogni cronista che si rispetti. Quanto al cuore e alle emozioni……….


Dal mese di Maggio , data della prima venuta di Luigi ad Aosta, Davide Mattiello e  Josè Fava hanno seguito passo passo, come due attente nutrici, il formarsi di un piccolo comitato promotore provvisorio, composto da 11 persone, ricche di entusiasmo e ciascuna con opinioni e visioni molto personali su Libera ed i suoi compiti.


Senza il loro aiuto, genitoriale in quanto paterno e materno secondo necessità, né Marika Demaria, Vittorio Gigliotti, Paola Collatin, Massimo Denarier, Luigi Bozzetti, Maria Grazia Lumetta, Andrea Pigni, Elisabetta Sergi, Michele Silani e Roberto Mancini sarebbero mai giunti alla mèta: la prima formazione hanno dovuto rivolgerla verso sé stessi.


Sarà duro il compito di Libera Vda? Durissimo, qui 30 anni di egemonia culturale micronazionalista e localista hanno portato ad una diffusa presunzione di verginità da ogni crimine, tipica del leghismo nordico.


In soldoni: i fenomeni mafiosi e delinquenziali sono sempre attribuiti dal micronazionalismo etnico a “gente di fuori”, le mafie vengono lette come un fenomeno regionale e nel contempo esotico, storiacce di paesi lontani che non sono affare nostro, nè ci tangono: se la vedano gli abitanti della  “terra da pipe”.


La coscienza dell’unitarietà della Repubblica  e del dovere della solidarietà qui è morta da tempo, uccisa da una visione contrattualistica della politica, priva di ogni etica o morale che non sia mero opportunismo.


Destra o sinistra non importa, purchè la Vda stia in mezzo, a incassare soldi e privilegi dall’ una e dall’altra parte. La politica come fonte di sostentamento per intere zone e popolazioni, come scambio perpetuo, come distribuzione di risorse e produzione di voti.


Pecunia non olet, proprio come pensano i mafiosi.


Quando i fatti criminali valdostani contrastano con questa visione da marketing arcadico venduta dall’establishement localista ai turisti, vengono semplicemente cancellati: la prima autobomba italiana, che precedette di circa un anno l’omicidio Chinnici a Palermo, avvenne ad Aosta il 14 Dicembre 1982

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In via Monte Vodice una carica di esplosivo dilaniò la “cinquecento” del pretore Selis, autore di alcune inchieste sul casinò di St Vincent. L’eccessiva potenza della bomba, unita alla debolezza della scocca dell’auto che si aprì come un scatola si sardine, scaricando provvidenzialmente l’onda d’urto sulla strada, salvò la vita al magistrato.


Che però nel giro di 5 anni, solo, isolato, delegittimato da infamanti pettegolezzi di provenienza aostana, diede tragica fine alla propria vita.


Anche nel suo ricordo di fedele servitore dello stato opererà Libera della Vda.


Roberto Mancini

24/11/2008
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