Gaza urla




E’ appena arrivata a questa redazione una garbata richiesta di Paolo Giacotto, membro senior del nostro Centro Studi: “Stamattina ho dato un’occhiata a www.acmos.net e ho visto che non ci sono notizie o prese di posizione su Gaza. Non si potrebbe mettere in piedi una piccola iniziativa con un taglio non troppo scontato, per evitare di essere soffocati da chi brucia bandiere israeliane e da chi ritiene legittimo qualsiasi atto di guerra che presenti uno straccio di giustificazione?“. E in effetti qualcosa di “non scontato” andrebbe proprio detto. Noi che di articoli sulla Palestina nel solo 2008 ne abbiamo scritti 4 o 5 (quasi tutti a firma mia) dovremmo proprio farlo… già, ma cosa?


Francamente mi sento letteralmente spogliato di quelle parole miti, da sussurrare, di fronte all’aumentare dei decibel della guerra. Così come è successo poco fa, quando, in cerca di notizie di prima mano, ho provato a chiamare la nostra amica e giornalista Francesca Paci, che si trova nella striscia. Non siamo riusciti nemmeno a parlarci, perchè in sottofondo gridavano gli spari e le bombe. Chi scrisse che la guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi, non ha fatto i conti con quel frastuono, che non permette di pensare, che non ti fa scorgere alcunché e che ti aggroviglia le budella e con esse il cuore. Ma cosa vogliamo ancora ripetere? Che è un’aspirazione sacrosanta per tutti quella all’autoderminazione? Che è legittimo battersi per una vita dignitosa e altrettanto per una sicura? Che ci sono responsabilità diffuse a vari livelli? Che la pace si costruisce e non si predica?


Vi chiedo scusa, ma oggi ho la sensazione che queste sarebbero solo voci che si aggiungono al clamore. Mi limiterò ad augurare a me e a tutti un po’ di silenzio. Quel silenzio che è autenticità dell’anima, che è quintessenza della socialità umana e quindi balsamo per una politica che pare aver proprio perso tutte le parole. Se Gaza urla, noi non stiamo certo zitti… ma almeno un po’ in silenzio.

04/01/2009
Articolo di