La vita e i libri “magici” di Garcia Marquez

Una foto di Gabriel Garcia Marquez

 

« […] prima di dar tempo agli storici di arrivare, è giunto il tempo di accostare uno sgabello alla porta di strada e cominciare a raccontare dal principio i particolari di questa perturbazione nazionale». (i Funerali della Mamà Grande)

 

La “perturbazione nazionale” questa volta non è la Mamà Grande di un suo racconto, ma la morte del suo autore, Gabriel Garcia Marquez.

 

 

La Vita di Grabriel Garcia Marquez

Un immagine di Garcia Marquez e di Fidel Castro

 

Difficile riassumere in poche righe i suoi 87 anni di vita, cominciati ad Aracataca in Colombia nel 1928, dove è cresciuto, primo di sedici fratelli, con un padre telegrafista e una madre chiaroveggente. In Colombia inizia la sua carriera da giornalista e con essa il periodo dei viaggi come corrispondente in Europa e nell’America Latina, allora scossa dalle ondate rivoluzionarie e dallo spettro delle dittature. Si ferma a Cuba, dove diventa amico di Fidel Castro, per poi arrivare in Messico, che diventerà la sua seconda casa, dove infatti si trovava lo scorso 17 aprile, quando si è spento dopo anni di malattia.

Vincitore del Nobel per la letteratura nel 1982, è stato un personaggio molto discusso, di cui molti hanno criticato l’amicizia “sul piano personale e letterario” con il dittatore Fidel Castro, e la sua simpatia per il regime di Chavez in Venezuela; ma è stato anche avversario dichiarato dei mercanti di droga e morte della sua Colombia e amico di Bill Clinton. Tra gli “amici” discussi di Garcia Marquez c’è sicuramente un altro scrittore sudamericano, il peruviano Mario Vargas Llosa, a quanto sembra rivale non solo in letteratura ma anche in amore, vista la loro rissa a colpi di pugni per motivi mai veramente chiariti.

 

 

I Funerali

Una foto dei funerali di Garcia Marquez

Chissà come avrebbe saputo raccontare la poetica dei suoi funerali, celebrati nello stesso momento in tre diversi luoghi: nel Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico con il rito privato alla presenza di due Presidenti della Repubblica, ma anche nelle strade fuori dal palazzo, con migliaia di persone che hanno voluto ricordare lo scrittore con musica, canti e con letture dei suoi libri. Ad Aracataca, invece, tremila persone hanno organizzato a un funerale simbolico, con una una processione per le vie della città natale dello scrittore.

 

 

Il Realismo Magico

il realismo magico in pittura: un'opera di paul cadmus

Per quanto lui stesso avesse spesso dichiarato di amare il giornalismo più ancora della letteratura, lo ricorderemo per essere stato il padre di un genere nuovo, il realismo magico dove tutto può accadere, dove il soprannaturale e l’arcano si fondono e si innestano con naturalezza nel mondo quotidiano, facendo saltare il legame con la realtà oggettiva, con i limiti di spazio e di tempo. Nei suoi libri si incontrano anziani colonnelli sempre in attesa, matriarche vergini con decine di nipoti, ragazze bellissime che un giorno, semplicemente, volano via, o ancora giovani innamorati sempre accompagnati da nugoli di farfalle gialle.

Ma le sue opere e la sua vita sono anche specchio di un continente in continua ricerca di una identità, tra il sogno e la lotta, tra le utopie rivoluzionarie e le dittature violente: le storie raccontate si incrociano con la storia dei molti Paesi dell’America Latina, dando vita ad un mito culturale esotico ed affascinante per l’occidente ed in grado di dare organicità alla narrazione della cultura latino americana.

Sono emblematiche le sue parole in occasione della consegna del Nobel per la letteratura nel 1982:

 

«Noi inventori di favole, che crediamo a tutto, ci sentiamo in diritto di credere che non è ancora troppo tardi per intraprendere la creazione di una nuova e devastante utopia della vita, dove nessuno possa decidere per gli altri addirittura il modo in cui morire, dove davvero sia certo l’amore e sia possibile la felicità, e dove le stirpi condannate a cento anni di solitudine abbiano finalmente e per sempre una seconda opportunità sulla terra». 

 

 

Tra i molti a ricordare la figura di Garcia Marquez, consigliamo l’intervista a Inge Feltrinelli, che pubblicò Cent’anni di Solitudine nel 1968, e il ricordo commosso di Giulietto Chiesa.

 

 

Bibliografia di base

  • Nessuno scrive al colonnello (El coronel no tiene quien le escriba, Bogotá Colombia 1958)

  • I funerali della Mamá Grande (Los funerales de la Mamá Grande, Xalapa Messico 1962)

  • Cent’anni di solitudine (Cien años de soledad, Buenos Aires Argentina 1967)

  • L’autunno del patriarca (El otoño del patriarca, Barcellona Spagna 1975)

  • Cronaca di una morte annunciata (Crónica de una muerte anunciada, Barcellona Spagna 1981)

  • L’amore ai tempi del colera (El amor en los tiempos del cólera, Barcellona Spagna 1985)

  • Dell’amore e di altri demoni (Del amor y otros demonios, New York Stati Uniti 1994)

  • Memoria delle mie puttane tristi, (Memorias de mis putas tristes, New York Stati Uniti 2004)

26/04/2014
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