Fiabe italiane

C’era una volta un Paese curioso (!), dove un uomo politico, coordinatore del Partito di Governo (!), nella sua regione meridionale di provenienza (!), oltre che sottosegretario al Ministero dell’Economia fino a un paio di mesi fa (si dimise per non essere sfiduciato dal Parlamento), e in ogni caso sempre deputato. Questo signore è accusato, da svariati collaboratori di giustizia, di essere in stretti rapporti con la principale organizzazione criminale della sua regione (!). L’altra settimana, pensate che fantasia ha il demiurgo che gioca con questa storia, la Camera dei deputati ha votato contro l’uso delle intercettazioni telefoniche, nei suoi confronti. Il Governo, che ha difeso l’indifendibile personaggio, ha rastrellato 308 voti, l’opposizione (che ha beneficiato inaspettatamente dei voti della componente dissidente, che si è recentemente staccata dal Partito di Governo), soltanto 285 (!). Ci si chiede quindi, se la maggioranza necessaria alla Camera è di 312, come ciò sia stato possibile, con dei voti non previsti arrivati a sostenere le ragioni dell’opposizione. Forse, proprio tra chi avrebbe dovuto votare per l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni, qualcuno non c’era, in sostanza o spirito fa poca differenza. Franchi tiratori, li chiamano… Risultato finale? Ancora una volta il gaglioffo in odore di mafia è stato salvato. A questo punto, nello sdegno del pubblico cala il sipario e la storia inquietante ci farà perdere qualche minuto in più, nel prendere sonno stasera… ops! Ma forse cambierebbe qualcosa, se sostituissimo i nomi di fantasia, indicati dai punti esclamativi, con i seguenti, in ordine sparso: Italia, Nicola Cosentino, PDL, Camorra, Campania, PD… forse ci verebbe il dubbio che questi Onorevoli non lo siano poi tanto, che la Democrazia è ridicola a volte, che la nostra classe politica non è degna del compito che dovrebbe assolvere. Meglio non farsi troppe domande; va a finire che il sonno ce lo roviniamo per davvero. E non solo quello. Buona notte!

27/09/2010
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