Così lontano, così vicino

qara-angir2-041Alessandro Ciquera è in Kurdistan da quasi un mese, lo sappiamo e ne abbiamo già scritto. Da quando è lì già due attentati, a pochi giorni dal voto, hanno prodotto un centinaio di morti e tantissimi feriti. Alessandro ci scrive dall’Iraq, davvero sotto le bombe, e noi, come promesso, proviamo a fare da megafono alla sua voce, da ripetitore. Infatti, finalmente potete trovare i suoi scritti anche sul sito del Salvagente (clicca qui) e seguire in tempo reale la sua esperienza.

Ci limitiamo a dire questo e a lasciare spazio all’ultimo articolo che ha scritto, inviato ieri sera.  Non aggiungiamo commenti alle sue parole, chi lo conosce si ritroverà nello stile e sarà forse sorpreso dal contenuto specifico; ma si sa, le persone possono sorprenderci.

Buon lavoro, Alessandro.


“Sabato sera e’ successa una cosa stranissima, e chi mi conosce bene sa che e’ veramente un evento di portata storica, che potrebbe far nevicare a Kirkuk: Mi hanno chiesto di giocare a calcio. Non so se sia stata una mossa premeditata o concepita sul momento visto che mancava un palo della porta ma di fatto l’azione resta: hanno ritenuto che potessi aiutarli a vincere, in un modo o nell’ altro. So che apparentemente non vi sto parlando di nessuna notizia eclatante, ma tutto cio’ ha portato la mia testa a fare alcune riflessioni, ci sono molti tabu’ nella vita di ognuno di noi, quelle cose di cui abbiamo un certo timore fin dalle elementari, quei giochi o quei comportamenti che piacciono tanto a tutti, ma che a noi tutto sommato non e’ che facciano proprio impazzire, se possiamo ci teniamo alla larga, o fingiamo di contare le margherite nel prato. Siamo umani, nessuno e’ perfetto, abbiamo tutti i nostri “campi da calcio”, metaforici che ci perseguitano ogni giorno, tanti piccoli fastidi, tante cose non dette, che ci punzecchiano di tanto in tanto, facendoci provare una sgradevole senzazione di insicurezza. Ogni singolo nostro ricordo piacevole collegato all’ infanzia ne possiede al suo interno un altro piu’ triste.
Rincorriamo ogni giorno i nostri travagli quotidiani evitando chirurgicamente di affrontare le vere questioni che ci fanno girare la testa, una volta coricata sul cuscino, cerchiamo un’ immortalita’ dei sentimenti, abbiamo paura di fare delle mosse sbagliate, di mettere “in campo” la frase o il gesto che potrebbe farci perdere definitivamente la partita, e con essa tutti coloro a cui vogliamo bene. Il nostro e’ un universo parallelo, illusorio, crediamo che farci chiudere l’armadio prima di spegnere la luce sul comodino basti a scacciare via i mostri della notte, ma e’ una battaglia inutile in partenza, se i mostri ce li teniamo dentro di noi.
Il segreto sta proprio nel trovare quel pizzico di coraggio e di magia in piu’ che ci consente di capire che abbiamo paura solo di cio’ che non conosciamo! I bambini hanno un terrore folle dei cimiteri, perche’? Perche’ rappresentano un mondo oscuro, di cui hanno visto i risultati alla televisione, ma non sanno che il camposanto di per se’ e’ uno dei luoghi piu’ sicuri che esistano al mondo, dove regna la calma, e la pace, dopo tanta sofferenza.
A volte noi ci comportiamo proprio come infanti che hanno paura del buio, dell’ Uomo Nero, abbiamo paura degli immigrati, degli emarginati, degli zingari, dei barboni, senza riuscire a scorgere i veri pericoli che ci portiamo appresso come Nazione: disoccupazione, corruzione, Mafia.
Se sapremo cogliere il momento giusto per rivelarci per come siamo veramente, allora ogni congettura e ogni impressione cadranno come pioggia, sconfiggiamo le nostre vere paure, diciamo ai nostri amici che gli vogliamo bene, e che ci aiutano ad arrivare alla fine di ogni giorno, diciamo ai nostri genitori che ci hanno educato bene, che ci hanno fatto diventare quello che siamo, urliamo al mondo i nostri timori e saremo finalmente liberi.
Non ce’ sconfitta nel cuore di chi lotta, scendendo in Campo, (con piu’ capelli di qualcun altro) saremo gia’ dei vincenti.
Vi rivelero’ un’ ultima cosa, non ho mai sopportato il calcio, ma questi ragazzi mi hanno chiesto di buttarmi, e io l’ ho fatto, e ho fatto Gol.”


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09/07/2009
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