Collegno: giardini dedicati a Peppino Impastato

 

 

 

La città di Collegno ha deciso di dedicare dei giardini  di via De Amicis a Peppino Impasatato, l’inaugurazione è avvenuta nel pomeriggio di venerdi e ha visto la partecipazione delle istituzioni, di diverse associazioni del territorio e della cittadinanza.

Il sindaco Silvana Accossato, in apertura, sottolinea come sia un segnale forte dedicare dei giardini, un luogo d’incontro e di dialogo, ad una figura importante come quella di Peppino, la cui storia, per troppo tempo oscurata e offuscata, dimostra l’importanza della comunicazione e della denuncia. Segue l’intervento del presidente di Casa Sicilia, Serafino Gianni Sanfilippo, che racconta come la sua associazione abbia fatto dipingere delle orme che collegano l’ingresso del giardino al monumento dedicato a Peppino, a rappresentare i 100 passi, che questa volta non deve più fare da solo: la lotta alle mafie deve diventare sempre più una battaglia comune. Prende quindi la parola Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte che, prendendo spunto dall’operazione Minotauro e dalle evidenze emerse che segnalano il potere della mafia anche sui nostri territori, attraverso corruzioni, collusioni e rapporti con la politica. Chi appartiene alle Istituzioni non può permettersi simili sottovalutazioni. La ‘ndrangheta in Piemonte esiste da anni. Il tempo della sottovalutazione è ampiamente scaduto. afferma che la figura di Impastato è un esempio importante per l’associazione che lei rappresenta per tre motivi. Innanzitutto egli, seppur cresciuto in una famiglia mafiosa, decide di lottare in prima linea contro la criminalità organizzata, dimostrando che la cultura si può cambiare. In secondo luogo Peppino fa una scelta precisa:utilizza come armi la cultura e il bello, la sua battaglia è fatta anche di trasmissioni radiofoniche e poesie. Infine quella di Impastato è una lotta a 360°, il suo impegno parte dalla radio, ma arriva anche alla politica, ed è proprio in quel momento che viene ucciso.

Dopo Libera è la volta di Luciana Penna, la scultrice che ha realizzato il monumento dedicato a Peppino, posto al centro del giardino. L’artista spiega il significato dell’opera: la statua rappresenta una figura di profilo che tiene un microfono in mano da cui si diffonde la voce, rappresentata da dei cerchi. Con l’altra mano l’uomo alza un coperchio che svela una piovra, che sta stritolando un uomo. La Penna racconta della sua scelta di raffigurare la vita e la forza della battaglia e della denuncia.

Dopo la lettura della targa e lo scoprimento del monumento, ci si sposta al centro civico Giuseppe Dozzo, dove Diego Sarno,per Avviso Pubblico, sottolinea come le amministrazioni abbiano il compito di tenere alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni mafiose. Dopo di lui il Travelgec di Acmos e l’associazione Il laboratorio di Calvino, leggono alcune poesie dedicate a Peppino e ricordano la figura di Mauro de Mauro, di cui in quella data, ricorre l’anniversario della scomparsa. In conclusione viene proiettato il film documentario di Antonio Bellia, “Nel cuore delle alghe e dei coralli- i 100 passi di Peppino Impastato“.

Momenti come questi, dimostrano l’importanza della memoria oltre che la possibile unione tra le amministrazioni e le associazioni nell’impegno condiviso contro le mafie, ognuno con i propri mezzi e le proprie competenze.

18/09/2011
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