C'è scuola e Scuola

Quale dovrebbe essere la funzione pubblica della scuola? Una domanda importante se si pensa alle ultime proposte di legge sull’istruzione che riguardano l’introduzione dell’albo regionale dei docentila proposta di lasciare alle regioni gran parte della competenza amministrativa sulla scuola. Una misura che, spiega il Presidente della Commissione Cultura Valentina Aprea, nasce dalla considerazione delle “varianze di risultato scolastico presenti a livello non di Nord e Sud ma addirittura di istituti vicini”. Prendere la scuola e rivoltarla come un calzino per migliorarne l’efficenza e snellire la burocrazia. Pur stando sotto lo stesso cielo filosofico, nella maggioranza esistono però falchi e colombe. Se infatti Valentina Aprea precisa che l’abilitazione all’insegnamento debba afferire ad una dimensione nazionale, altri esponenti del governo sembrano auspicare misure più tendenti verso il federalismo. Un anno fa Paola Goisis, segretaria in commissione Istruzione alla Camera, affermava lasciando poco da intendere che “dopo trent’anni di scuola di sinistra, di esami di sinistra, di professori di sinistra, di presidi di sinistra i nostri ragazzi sono disorientati. I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati da uno come Umberto Bossi. E non è possibile che vengano professori da ogni parte a togliere il lavoro agli insegnanti del Nord. Loro vogliono sentir parlare solo di Pirandello e Sciascia e non di un federalista come Carlo Cattaneo”. Adesso, dopo il trionfo alle Regionali, il Carroccio rilancia su quest’idea che fu il casus belli che  la scorsa estate bloccò la proposta di legge Aprea. La Lega Nord chiede «percorsi interdisciplinari dedicati alla conoscenza del territorio di appartenenza, dal punto di vista storico, culturale, ambientale, urbanistico, economico, sportivo».

L’attuale situazione getta quindi tante perplessità sul futuro. La scuola è centrale nella rigenerazione di tessuto sociale. Essa è l’istituzione che dovrebbe educare gli individui al senso della convivenza democratica nel nostro paese: da Trieste in giù

Acmos parte proprio da questo presupposto per valutare la scuola. I due temi della Vespa sono le relazioni e il sogno che, ribaltati sulla società riguardano la capacità di creare cittadinanza democratica e la capacità di generare il futuro dell’Italia. Sminuzzando, frammentando, regionalizzando, quale democrazia e quale futuro ci aspetta?

Venerdì 23 aprile verranno presentati i primi dati dell’inchiesta Vespa presso il Liceo Giordano Bruno, a partire dalle ore 14,30. E’ stato chiesto alla politica di partecipare a questo confronto. La questione scuola non è più rimandabile.

15/04/2010
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