Casa dolce casa, o no?

casa_Da qualche giorno sul sito di Repubblica campeggia una raccolta firme, capeggiata da 3 dei più famosi architetti italiani, contro il piano casa annunciato dal Presidente del Consiglio Berlusconi.

Ma che cosa prevede questo mirabolante provvedimento?

La bozza di legge ha due grandi nuclei:

– un fondo di 550 milioni di euro per la costruzione di edilizia residenziale pubblica

– la possibilità di ampliare gli edifici esistenti, con relativi sgravi fiscali

Vale la pena di spiegare meglio questo secondo punto in cui sono specificate meglio le diverse possibilità:

– si potranno ampliare del 20% della cubatura (in caso di edilizia residenziale) e del 20% della superficie (in caso di edilizia commerciale) tutti gli edifici esistenti, in deroga ai piani regolatori.

– L’aumento passa al 30% in caso di edifici nuovi o abbattuti e ricostruiti, in questo secondo caso basta che l’edificio risalga a prima del 1989.

– Se, infine, si utilizzano per la costruzione criteri di bioedilizia o energie rinnovabili l’aumento può toccare il 35%.

Qualunque di questi interventi sarà sgravato del 20% degli oneri di costruzione per tutti e del 60% se l’edificio in questione è prima casa del proprietario o di un suo parente fino al terzo grado.

La legge potrà o meno essere applicata dalle regioni e dai singoli comuni che decideranno in autonomia.

Ammesso e non concesso che questo provvedimento vada in porto (oggi il consiglio dei ministri ne ha rinnovato l’approvazione annunciata), che benefici porterà al paese, all’ambiente e all’economia? Ci sono alternative possibili?

Sicuramente il provvedimento che stanzia un fondo per l’edilizia residenziale pubblica è benedetto: l’Italia è infatti al fondo delle classifiche europee per la percentuale di alloggi sociali sul suo territorio, appena il 5% del totale a fronte del 17% francese e del 35% olandese.

Si potrebbe, invece, fare molto di più per le rinnovabili e per la bioedilizia; investire ed incentivare questo settore che ha una previsione di crescita del 230% nei prossimi dieci anni darebbe veramente un giro all’economia, oltre a fare del bene all’ambiente: l’Italia è fra i paesi europei con il più alto impatto ambientale in fatto di edilizia.

Questo provvedimento rischia di essere, invece, SOLO un enorme regalo al settore delle costruzioni e non possiamo dimenticare quanto sia forte l’infiltrazione mafiosa in questo ambito al sud come al nord.

Infine, se l’impianto verrà confermato, sarà l’ennesimo intervento di disparità sociale, perché coloro che potranno permettersi questo tipo di interventi saranno solo le persone con casa indipendente, non certo le migliaia che abitano i condomini, in definitiva i più ricchi.

13/03/2009
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