Berlusconi prescritto e non assolto

 

 

Un film già visto e un finale prevedibile. La tanto attesa “sentenza” del processo di Milano, imputato l’ex presidente del Consiglio è arrivata oggi.

Il tribunale di Milano ha prosciolto per intervenuta prescrizione Silvio Berlusconi dall’accusa di avere corrotto il testimone David Mills. Questo significa che i giudici non hanno ravvisato le condizioni per assolvere l’imputato perché, in quel caso, avrebbero dovuto farlo con la formula più favorevole. Si è ordinato il non luogo a procedere, non si è nemmeno giunti alla sentenza. Il pm aveva chiesto 5 anni di reclusione.

«Voglio ricordare che l’attuale capo di imputazione costituisce un radicale e profondo rimaneggiamento costruito ad arte dal pubblico ministero». È quanto aveva scritto Berlusconi, nella sua memoria difensiva, pubblicata da Il Giornale, in merito al caso Mills in cui era imputato per corruzione in atti giudiziari. «Se un tribunale non vuole ascoltare i testimoni della difesa e ammette solo quelli dell’accusa, è ovviamente impossibile pervenire a una sentenza giusta»

«Ritengo di avere il diritto di aspettarmi da questo Collegio non una sentenza di prescrizione, ma invece una sentenza di piena assoluzione per non avere commesso il fatto», concludeva.

 

Non è  andata così, ma Berlusconi può sorridere lo stesso.

 

«Si tratta» ha scritto l’ex capo del governo in un comunicato «di uno dei tanti processi che si sono inventati a mio riguardo. In totale più di cento procedimenti, più di novecento magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 588 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2600 udienze in quattordici anni, più di 400 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare».

 

E può sorridere per altri due motivi.

 

Perchè il finale apocalittico de “Il caimano” per ora può attendere.

E perchè, lo sappiamo, il nostro Paese ha la memoria corta e facilmente manipolabile. Lo sa bene chi ha imparato che Andreotti non è stato assolto, ma anche lui ha benificiato della prescrizione.

Cerchiamo di spiegare le cose, per come sono andate veramente, almeno questa volta.

 

 

25/02/2012
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