Barca-Real, mas que un match

Barça-Real Madrid è una delle partite di calcio più attese dell’anno. Non solo a Barcellona, dove i catalani la vivono come una lotta intestina, ma in tutta la Spagna. Domenica si è giocato il match dell’anno al Camp Nou, che contiene centomila persone. Nelle strade della capitale catalana altre migliaia di persone: lo sciopero della metropolitana e l’incidente sulla linea principale di questa hanno creato il caos nei trasporti, ma i tifosi non si sono certo fatti intimorire ed hanno riempito pub e locali per assistere insieme ad una storica partite. Nelle mani dei tifosi ritorna la solita bandiera stellata, un film già visto alla Diada de Catalunya, per ricordare che la Catalogna non è Spagna, vuole rendersi indipendente.

Il giorno dopo per le strade la gente si infiamma per il rigore ingiusto lasciato al Madrid, e nelle università i giovani catalani non parlano d’altro. Il risultato tanto atteso della partita non la dà vinta a nessuno: 2-2, palla al centro. Come, d’altronde, non sta vincendo nessuno nella lotta politica tra Rajoy e Artur Mas.

I due leader politici, l’uno capo del governo spagnolo in carica e l’altro presidente eletto della Generalitat de Catalunya, ricorrono quotidianamente a scontri più o meno frontali, con pochi risultati. Dopo i due milioni di persone in piazza per chiedere l’indipendenza, Artur Mas si è mosso sempre più pesantemente per chiedere autonomia, indipendenza dal governo, e per rassicurare i suoi elettori (e pure quelli che non l’hanno votato, ancora più indipendentisti). Mas ha chiesto le elezioni anticipate in Catalogna il 25 novembre, facendo leva sul famoso patto fiscale di Rajoy che andrebbe a penalizzare la regione. Sempre ricordando, però, di aver chiesto miliardi per risollevarsi dopo il rischio default di agosto. Da parte sua, il capo del governo mantiene un profilo più basso, ma i quotidiani si riempiono di accuse reciproche.

Oggi nella Piazza di Catalunya di Barcellona si sono riunite migliaia di persone per una manifestazione convocata dal PP, per rivendicare l’unità nazionale ed esprimersi contro qualsiasi forma di indipendentismo. La situazione pare più confusa che in una partita di calcio, e sembra che non ci saranno né vincitori né vinti, ma solo un popolo diviso e una crisi schiacciante.

12/10/2012
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