Amianto a Palazzo Nuovo: every breath you take

 I primi sintomi

 

Sono ormai passati più di dieci anni da quando l’allarme amianto a Palazzo Nuovo, la sede principale dell’ex Facoltà di Lettere e Filosofia, ha scosso i lavoratori e gli studenti che quotidianamente vivevano quel luogo, giudicato a rischio di contaminazione. Il Pm Guariniello iniziò ad indagare nel 1999, in seguito alla scoperta dell’uso di una scorretta metodologia di smantellamento dei pannelli contenenti amianto durante i lavori di ristrutturazione. Tra il 1999 ed il 2003 venne disposto lo smantellamento dell’amianto presente nei pannelli esterni, ma nel 2003 erano presenti ancora diversi metri cubi di materiale. Da quell’anno ad oggi, a Palazzo Nuovo ci sono state tre morti per mesotelioma pleurico, provocato dall’inalazione del palazzo.

 

Ricominciano i lavori

 

Oggi, nel 2014, il problema torna a farsi sentire. Nella primavera dello scorso anno, infatti, sono iniziati nuovamente i lavori di ristrutturazione dell’edificio, in particolare per quanto riguarda la sostituzione degli infissi delle numerose finestre del Palazzo. Ed è nuovamente scoppiato il panico tra i lavoratori. Nel giugno dello scorso anno, alcune impiegate del personale tecnico amministrativo che lavoravano al quinto piano del palazzo sono infatti finite in ospedale riportando tosse ed eritemi cutanei in seguito all’inalazione ed all’esposizione alle polveri sollevate dai lavori in corso. Gli impiegati del personale di Palazzo Nuovo hanno continuato a premere affinché il nuovo rettore, Gianmaria Ajani, prendesse a cuore la faccenda, ed informasse il personale sullo stato di sicurezza di Palazzo Nuovo. Da una settimana il rettore ha infatti consegnato alle rappresentanze sindacali i risultati dei rilevamenti effettuati dal 2001 ad oggi. In conclusione alla rilevazione del 12 ottobre del 2001 si legge che “i valori superiori a 20 ff/L valutati in MOCF o superiori a 2 ff/L valutati in SEM, ottenuti come valori medi su almeno tre campionamenti, possono essere indicativi di una situazione di inquinamento in atto” – ndr. La concentrazione si calcola secondo una formula che prevede fibre totali/superficie esplorata x area efficace/litri aspirati = ff/L. Stessa frase si legge sulla rilevazione del 17 settembre 2003. In data 12 giugno e 11 luglio 2013 le rilevazioni indicano la presenza di crisotilo, il cosiddetto “amianto blu” nel linoleum presente nelle scale e nelle pavimentazioni di alcuni pieni dell’edificio. Il 4 novembre 2013 il personale del servizio di tossicologia ed epidemiologia industriale ha effettuato un’indagine igienico ambientale a palazzo nuovo ai fini di verificare l’eventuale presenza di fibre e polveri areodisperse, e in questi giorni il personale si sta avvalendo di tecnici esperti per comprendere le conseguenze reali dei dati rilevati. Ciò che è emerso è che l’amianto non sembra affatto sparito: se infatti la rilevazione di polveri di amianto areodisperse è stata negativa, nel caso del linoleum è stata positiva. Anche se, si segnala, se le condizioni del materiale restano in buono stato non c’è alcun pericolo. Ma, in un’assemblea aperta sul tema guidata dagli RLS dell’Ateneo svoltasi a Palazzo Nuovo il 6 marzo, molti lavoratori hanno segnalato che lo stato di manutenzione dei materiali è tutt’altro che confortante. Durante la medesima assemblea, gli RLS hanno dichiarato di aver fatto richiesta della chiusura di Palazzo Nuovo almeno durante il periodo di durata dei lavori, ma hanno ricevuto risposta negativa dall’amministrazione.

 

Chi si preoccupa?

 

Stefano Vannicelli e Massimo Cappelli, due RSU del personale tecnico amministrativo dell’Università degli Studi di Torino, si sono occupati a lungo della faccenda, ed è dal 2001 che si battono per la verità. I risultati dei rilevamenti sono spesso mandati in estremo ritardo ai lavoratori, non sono pubblici, e spesso sono contradditori.

Naturalmente non è solo il personale tecnico amministrativo ad essere preoccupato. Gli studenti hanno organizzato lo scorso anno un incontro con la Magistratura, poco partecipato. Sempre gli studenti hanno promosso iniziative di sensibilizzazione nei confronti della popolazione studentesca che frequenta Palazzo Nuovo, quali una flash mob nell’atrio il 5 marzo, per rilanciare sulle assemblee pubbliche future, sull’onda dello slogan “Every breath you take”.

 

E i docenti? Sembra infatti che i docenti non abbiano mosso istanze di categoria in merito alla questione. Certamente in alcuni Consigli di Dipartimento e di Scuola sono stati citati gli incontri di formazione in merito. Ma senza dubbio la situazione, non allarmante ma nemmeno rassicurante, richiederà una maggior compattezza da parte dei frequentatori di Palazzo Nuovo, per chiedere all’amministrazione che siano rispettate al meglio le norme sulla sicurezza dei lavoratori, e la trasparenza.

 

 

 

12/03/2014
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