
Il viaggio di Ahmed:dalla Somalia a Lampedusa.Oggi cittadino onorario di Settimo
Abdullahi Ahmed è nato a Mogadiscio, in Somalia, l’11 ottobre di 26 anni fa. E’ sbarcato in Italia, e più precisamente a Lampedusa, il 28 giugno di sei anni fa, come richiedente asilo politico.
Il suo percorso inizia al Centro Fenoglio di Settimo dove ancora oggi svolge servizio civile presso l’informa giovani.
Il consiglio comunale di Settimo ha deciso quest’anno di conferirgli la cittadinanza onoraria. Per il “forte senso civico che traspare dalla sua esperienza e dalle sue scelte, che si traduce in impegno concreto svolto a favore della comunità, mirato a far crescere tra le persone l’amore per la propria terra e la voglia di impegnassi concretamente per il bene comune”.
Quella di Ahmed è una storia a lieto fine che rappresenta l’eccezione nel complesso scenario politico riguardante la situazione dei rifugiati.
Ahmed, come descriveresti la situazione dei rifugiati oggi in Italia?
Oggi la situazione dei rifugiati in Italia è resa complessa dalla Convenzione di Dublino che obbliga a chiedere asilo politico nel primo Paese di arrivo.
Il sistema di richiedenti asilo politico e l’accoglienza rifugiati è basata sull’emergenza e non investe quindi sulla persona. Secondo me è una mancanza di volontà politica nazionale per superare la fase emergenziale. E’ necessario fare una legge organica sull’asilo .
Le buone esperienze esistono e bisogna solo mettere a disposizione le competenze e e le buone pratiche che esistono sul territorio nazionale.Settimo è un esempio.
Dovessi dare dei consigli ad altri immigrati in arrivo, da cosa deve passare l’integrazione?
Il consiglio che mi sento di dare è quello di darsi degli obiettivi e sfruttare al meglio le opportunità che vengono offerte: la prima cosa importante è imparare l’italiano e fare esperienze formative e lavorative (corsi di formazione,borse lavoro, tirocini,…)
Non fermarsi di fronte ai primi ostacoli che ci saranno. Ad esempio Io sono arrivato in Italia a 19 anni, da solo sapendo di non aver qui in Italia una famiglia, un parente, un amico…ma oggi, dopo 6 anni mi sento parte integrante di questa società. Grazie a quella parte dell’italia che si riconosce nei valori dell’accoglienza.
Qual è il valore del mediatore culturale e quanto rappresenta una ricchezza per la comunità che lo valorizza?
Oggi, il mediatore interculturale per molti è solo colui/colei che fa l’interprete o traduzioni, in realtà la figura del mediatore è molto importante perchè conosce la cultura del Paese di origine e conosce la cultura e normativa italiana.
Questa figura svolge un importante ruolo di facilitatore tra i nuovi arrivi , che devono inserirsi in modo corretto nella società, e chi accoglie affinchè si possano superare i pregiudizi. Ad es i mediatori svolgono un importante ruolo all’iterno delle scuole, degli uffici pubblici, nelle asl.