Verso la Fondazione

Benvenuti in Italia
perché è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e la sovranità appartiene al popolo.
È un giacimento ricco di cultura liberale e mutualistica, di capacità creativa, di passione civica.

Noi siamo
i giovani che, uniti a Torino in sodalizio 11 anni fa,  
hanno generato ACMOS e si sono messi a servizio di Libera, contro le mafie.
Abbiamo coinvolto migliaia di donne e uomini nelle sfide sociali, culturali, civili.
Abbiamo ereditato dalla nostra città la disciplina, che trasforma in laboratorio politico emozioni, ideali, passioni: è la città di Cavour, Gramsci, Bobbio.
Qui si è radicata in noi la convinzione che “ogni persona per cercare la propria felicità,
deve poter essere sovrana, cioè protagonista del proprio destino”.

Vogliamo
contribuire al governo della nostra Repubblica,
consolidare l’esperienza di movimento dalla quale arriviamo e della quale ci sentiamo responsabili.
L’Italia è la nostra occasione: dobbiamo superare le patologie di una transizione politica che dura da 20 anni, avviata da oscure stragi politiche e mafiose
e culminata in una pericolosa deriva populista, autoritaria e liberticida.

Ci organizziamo per
conoscere, riconoscere e concorrere alla definizione di politiche pubbliche,
selezionare personale politico,
aggregare i contributi di studiosi di varia estrazione culturale, di operatori e dirigenti di organismi no profit, di esponenti politici e di dirigenti delle pubbliche amministrazioni.

Ci sta a cuore
la generazione di CAPITALE SOCIALE nel nostro Paese, iniziando dalla funzione della SCUOLA.

Vogliamo sostenerci
con l’utilità generata dal fondo di dotazione, creato dai fondatori e da coloro che vorranno supportarci;
con l’attività di consulenza e con l’organizzazione di iniziative coerenti.

Il simbolo
quando l’acqua, picchiando, penetra la terra, questa si gonfia, si alza, si scrolla.
La terra imbevuta d’acqua si scioglie e precipita via: è smottamento, è frana, è voragine.
A meno che la terra non sia ricca di alberi e questi abbiamo radici lunghe, fitte, resistenti.
Allora la terra resta abbracciata a se stessa e l’acqua che scorre è solo nutrimento.
Noi vogliamo essere le radici, che in periodi di esondazioni e nubifragi aiutano la terra a tenere.
Siamo radici di memoria, di valori, di forza e di progetto. Siamo radici perché stiamo dentro e non altrove. Siamo radici perché siamo comunità solidale.
L’albero che rigeneriamo si chiama Costituzione della Repubblica Italiana.

06/07/2010
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