Una legge piemontese per la filiera corta

 

Parla come mangi.

E’ sicuramente un bel detto, uno di quei detti popolari che andrebbero ripresi di questi tempi: ne abbiamo visto un saggio  qualche domenica fa, quando siamo stati protagonisti con la rete di Libera e con la cooperativa Nanà, insieme a Risteco di una domenica contro lo spreco.

Ma non ci siamo fermati qui, perchè in quella stessa settimana abbiamo firmato una richiesta ufficiale affinchè la Regione Piemonte cominci a discutere una legge che è già stata scritta e che giace nel cassetto della III commissione del consiglio regionale.

La legge è promossa dal Coordinamento Contadino Piemontese, cui fa parte l’associazione ARI.

Acmos ha appoggiato questa proposta perchè crede che l’agricoltura contadina debba essere un campo sul quale riflettere su vari versanti (non ultimo quello sul caporalato) ma soprattutto perchè è il tema, in termini di lavoro, di molti beni confiscati che attraverso l’agricoltura cercano di dimostrare che un’altra economia è possibile e sostenibile.

E non ultimo, perchè attraverso l’attività di Cascina Caccia, Acmos si sta affacciando alla cultura contadina, proprio a partire da una piccola produzione locale, fatta su un bene confiscato: per oggi il miele, ma domani…chissà!

 Allora, aiutateci a diffondere il verbo! Ciascuno può fare la sua parte per continuare a parlare come mangia!

 

Leggi la legge!

“Disposizione per la lavorazione, trasformazione e vendita di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell’ambito della filiera corta e produzione locale”

 

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Sostegno alla proposta di legge per un’agricoltura contadina piemontese

 

 

10/06/2013
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