Un eroe

Rahim (A. Jadidi) è finito in carcere per debiti. Durante un permesso di 48 ore trova dell’oro e, invece di venderlo per ripagare il suo creditore, decide di restituirlo. Questa nobile azione produce una serie di conseguenze che, inizialmente, fanno di lui un personaggio pubblico, grazie al risalto che i media danno alla vicenda. Ma bastano una mezza bugia o una semplice omissione, per venire risucchiato dal vortice della burocrazia iraniana, esposto al linciaggio della gogna social, biasimato dall’intransigenza di una società, che difende a spada tratta il concetto di onore e reputazione, anche e soprattutto a livello famigliare.

Asghar Farhadi (“Una separazione”, “Il cliente”, “Tutti lo sanno”) torna a raccontare una storia del suo Paese, che scrive e dirige anche questa volta. E’ un film che affronta temi a lui cari: la giustizia, il perdono, l’umiliazione, il riscatto, l’espiazione, l’amore, il risentimento. Non giudica, lascia la parola allo spettatore, sfaccettando con intelligenza una bella galleria di personaggi, intorno al suo protagonista, (anti)eroe un po’ sprovveduto, un po’ ingenuo, comunque sempre verosimile nel voler salvare la sua dignità.

Una sceneggiatura che non perde un colpo! Gran Premio della Giuria allo scorso Festival di Cannes. Da oggi nelle sale.

03/01/2022
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