Un altro giro
Quattro amici (e colleghi di insegnamento) viaggiano intorno ai quarant’anni e non hanno troppi stimoli nella propria vita. Anche il lavoro non li esalta, forse anche perchè costretti a rapportarsi con degli studenti adolescenti troppo lontani da loro, spesso inclini all’ubriachezza festaiola. Così, quando uno dei quattro racconta di una teoria di un filosofo norvegese, per cui gli esseri umani nascono con un tasso alcolemico troppo basso nel sangue, Martin (M. Mikkelsen) sperimenta subito e gli altri lo seguono. Improvviso è il risultato di apparente benessere per i quattro amici, che decidono di spingersi oltre e alzare il livello di alcool giornaliero. Ovviamente, le conseguenze non saranno solo positive e investiranno a cascata l’ambito professionale e quello famigliare.
Thomas Vinterberg (“Festen”, “Il sospetto”, quest’ultimo girato con la stessa compagnia di attori ) scrive e dirige un film splendido. In controluce racconta una società, quella danese, dove i giovani sentono la pressione della competizione scolastica e cercano sfogo nell’alcool. Forse gli adulti, in fondo, li invidiano e rimpiangono la propria giovinezza.
Una compagnia di attori in ottima forma, su cui spicca lo straordinario Mads Mikkelsen, non solo per la sequenza finale memorabile.
Oscar per il miglior film in lingua straniera. Non perdetelo!