Soul

A New York vive Joe Gardner, un uomo adulto, con la passione per la musica, soprattutto quella jazz, che insegna ai giovani studenti di una scuola. Tuttavia il suo sogno sarebbe quello di suonare dal vivo ed esibirsi al pianoforte, nonostante la disapprovazione della madre. Quando meno se lo aspetta, gli capita la grande occasione: suonare live in un quartetto, il tutto dalla mattina alla sera. Joe, in attesa del debutto, è talmente su di giri che non si accorge di un tombino aperto e all’improvviso tutto cambia. Si risveglia in un posto strano, non è morto, ma potrebbe esserlo e una serie di eventi lo porteranno a cercare di tornare sulla Terra, oltre che a far coppia con una strana compagna di viaggio, chiamata semplicemente 22.

Questa storia della Disney Pixar, come al solito con trovate geniali, è firmata da Pete Docter (“Up”, “Inside out”) è difficile da riassumere e da spiegare senza fare troppi spoiler, ma forse non è fondamentale farlo. E’ più importante tuffarsi nell’universo che costruisce, consapevoli che può divertire grandi e piccini, ma anche far riflettere profondamente su alcuni temi cardine: le ambizioni della vita e i desideri, la scintilla che ti muove, lo sprecare o assaporare il tempo, e di conseguenza, l’esistenza che passa, le frustrazioni e l’ansia di fallire, la distanza tra i sogni e la realtà. Lo fa con arguta ironia, un apparato visivo incredibile e sulle note efficaci di una partitura jazz.

Ha fatto incetta di premi, tra cui due Golden Globes e incassato tre candidature agli Oscar, tra cui per miglior film di animazione e miglior colonna sonora.

Questione di anima, oltre che di musica, nella doppia accezione del titolo. Non perdetelo!

29/03/2021
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