Performing Media Lab
Giovedì 29 giugno, dall’esperienza dell’Electronic Free Lab, nasce finalmente un laboratorio, politico e poetico, sui nuovi media.
Torino, da capitale della Società Industriale, si sta delineando come la nuova capitale di una Società dell’Informazione con forte connotazione cognitiva e partecipativa. E’ nell’interpretare questa vocazione di città-laboratorio sui nuovi modelli di cittadinanza, dove l’aspetto culturale viene a coniugarsi con quello della solidarietà sociale e della formazione avanzata, che nasce il Performing MediaLab, in quanto centro di ricerca sull’uso sociale e culturale dei nuovi media.
Promosso da Acmos, da anni impegnata sulle iniziative di cittadinanza attiva rivolte alle nuove generazioni e dall’associazione Teatron.org, che ha aperto la pista per quanto riguarda l’uso culturale delle reti telematiche.
Giovedì 29 giugno 2006 all’Electronic Free Lab (sede del Performing
Media Lab) Corso Ferrucci 65a (Torino) s’inaugura questo Centro di
Ricerca con una giornata di riflessione basata su un particolare format
di comunicazione pubblica.
Alle ore 9 è previsto un Opening Wi Fi – Pie and Coffee: : una
colazione d’accoglienza dove chi avrà il proprio computer portatile
potrà configurarlo per l’utilizzo della rete wireless, per l’accesso a
internet e la partecipazione al blog su cui farà perno la discussione.
Alle ore 9,30 prende il via il seminario su Social Networking: la via
ludico-partecipativa alla cittadinanza digitale, coordinato da Carlo
Infante (teatron.org ), introdotto da Marco Tabbia (Acmos), con
interventi di:
Andrea Bairati, Assessore alla Ricerca e l’Innovazione della Regione Piemonte
Giovanni Ferrero, presidente Top-IX
Davide Mattiello, ACMOS e Libera Piemonte
Sergio Duretti, CSP
Marco Zamperini, Etnoteam
Germano Paini, Thinking Library
Attiveranno il dibattito Giornalisti Discussant
S’intende promuovere un’attenzione politica e culturale verso ciò che
definiamo "la via ludico-partecipativa alla Società dell’Informazione".
Un’indicazione importante per una nuova generazione che può trovare
nell’interattività un’occasione di partecipazione attiva e di
produzione d’informazione basata sull’esperienza diretta, ludica e
creativa.
Uno dei modi migliori per misurarci con questa problematicità è quello
di raccogliere e interpretare gli impulsi e le competenze della società
civile ("la società dei saperi e dei pareri"), per sviluppare
piattaforme collaborative che mettano in rete le potenzialità
partecipative dei cittadini, a partire da quelli più giovani.