Mangiastorie in tour: prima tappa in Campania

Dopo una notte di viaggio, i Mangiastorie sono arrivati a Maiano di Sessa Aurunca (CE) sul bene confiscato dedicato ad “Alberto Varone” e gestito dalla cooperativa “Al di là dei Sogni”. Ad accoglierli Simmaco che ha raccontato della nascita della cooperativa di tipo “A” e “B e dal 2008 della gestione del bene confiscato, in cui i soggetti appartenenti a “fasce deboli”(salute mentale, ex dipendenze, ospedali psichiatrici giudiziari (O.P.G.), area-riabilitazione)hanno potuto trovare la dignità di nuovi percorsi di vita e autonomia.Il bene è composto da 17 ettari di terreno in cui si coltiva e trasforma il prodotto primario in conserve, salse e tanto altro a marchio N.C.O. (Nuova Cooperazione Organizzata).

 

Nel pomeriggio, il gruppo di Estate Liberi ha incontrato Tonino Picascia, socio della cooperativa Cleprin, e Filiberto Imposimato, figlio di vittima di mafia, che perde il padre in un agguato mafioso perché fratello del giudice Ferdinando Imposimato. Due vite, due storie intense che parlano di verità e di giustizia. “Lo Stato ha reagito bene, ci è stato vicino” racconta Tonino “ma la società civile no, non ha mai denunciato, non si è mai ribellata a quegli scarafaggi.” Scarafaggi che la notte del 24 luglio 2015 in una serata di festa hanno dato alle fiamme la Cleprin. E solo allora centinaia di persone sono scese in piazza urlando “Non avete bruciato la Cleprin, avete bruciato casa nostra”. “E’ necessario che i cittadini diventino consapevoli e consum-attori, ogni piccola scelta può cambiare la realtà”, questo il messaggio che Tonino ha lasciato ai ragazzi.

 

La mattina seguente, i nostri Mangiastorie sono arrivati a Casa di Alice, bene confiscato alla donna di camorra Pupetta Maresca e gestito dalla Cooperativa Altri Orizzonti e dall’associazione Jerry Essan Masslo dal 2010. Il bene, dedicato a tutti coloro che vengono accusati ingiustamente di pregiudizi, in particolare al ghanese Joseph Ayimbora, è un luogo di riscatto sociale ed economico: la cooperativa mista di tipo A e B si occupa di assistenza sociale, attività di doposcuola, accoglienza e soprattutto produzione tessile. All’interno del laboratorio di sartoria vengono realizzati abiti, borse, collane, tovaglie con stoffe africane, una stoffa che parla di riscatto e dignità e non più di camorra. Tutto ciò in una città che conta 155 beni confiscati (60 non ancora in mano al Comune) di cui 6 riutilizzati e in una Regione che conta 300 vittime di camorra: panettieri, imprenditori, giovani e donne innocenti. Uomini e donne che amavano la loro terra che da qualche anno  si sta rialzando  dal problema dello sversamento dei rifiuti e dei roghi di immondizia grazie alle cooperative, alle associazioni e ai corpi di pace che 365 giorni l’anno si impegnano in attività di sensibilizzazione, lavoro e denuncia.

Seguiteli sui siti

http://www.coopaldiladeisogni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=116

http://www.coopaltriorizzonti.it/casa-di-alice/

 

Il viaggio continua in direzione Isola di Capo Rizzuto e la Cooperativa Terre Ioniche. #mangiastorieintour

04/08/2017
Articolo di