La Buona Scuola. Un approfondimento

il logo della buona scuola

 

È sabato 15 novembre e si sono appena concluse le consultazioni sul documento La Buona Scuola, che ricapitola i punti chiave della riforma dell’Istruzione proposta dal Governo Renzi. Il testo ha suscitato reazioni molto diverse tra loro ed essendo ancora una sorta di bozza non lascia spazio a valutazioni facili. Acmos ha deciso di dare spazio alle voci di alcuni attori della scuola, organizzando una rubrica in più puntate che prova a fare emergere le diverse posizioni che si sono sviluppate attorno ai contenuti del documento.

Certo, prima che di sostanza bisognerebbe parlare di forma, ossia di quanto la consultazione online in cui quelli del governo vogliono “ascoltare tutti, perché qui non c’è un “noi” e un “voi” C’è solo la nostra scuola” possa risultare un filo populistica e non essere un vero esercizio di dialogo tra politica e società, ma un generico ammasso di proposte tale da poter permettere a chi scriverà la legge di riutilizzarle a proprio piacimento. Ecco un esempio di attivismo digitale della società civile:

 

la buona scuola: un esempio di proposta

 

Ma passiamo oltre ed entriamo nel merito dei contenuti.

In questa puntata della rubrica abbiamo chiesto a due personaggi che conoscono bene il mondo della scuola di fornirci un’opinione generale sul documento. Si tratta di Domenico Chiesa, membro del Centro d’Iniziativa Democratica degli Insegnanti (CIDI), e di Tommaso De Luca, presidente dell’Associazione Scuole Autonome Piemontesi (ASAPI). I due nodi problematici che trovate nel video riguardano da un lato la presunta assenza di una precisa idea di scuola verso cui tende il documento del governo, opinione questa sostenuta da Domenico Chiesa. D’altra parte è interessante ascoltare le diverse opinioni dei due intervistati su come dover intendere la funzione emancipante della scuola.

 

 

15/11/2014
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