
Biennale Democrazia non è stata un’occasione persa per i giovani
Pur comprendendo alcune delle osservazioni mosse nell’articolo pubblicato su Lavialibera questa mattina, è necessario riequilibrare il racconto. Biennale Democrazia 2025 ha infatti sostenuto concretamente la partecipazione giovanile, promuovendo il Campus di Biennale, un progetto che ha permesso a 200 giovani da tutta Italia di prendere parte alla manifestazione.
Il campus non si è limitato a offrire un pass per gli eventi: ha costruito un vero e proprio percorso formativo, dando accesso diretto a incontri di alto profilo, talvolta accademici e complessi – sì – ma proprio per questo stimolanti e significativi per chi intende formarsi come cittadino consapevole. È nel confronto con contenuti densi, nel mettersi in discussione, che l’esperienza assume spessore.
Esperienze come questa non rappresentano un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Il valore formativo della Biennale sta proprio nell’invitare i giovani a confrontarsi con la complessità e, attraverso di essa, a maturare gli strumenti per esercitare la democrazia, oggi e domani.
Non è una Biennale perfetta – e la critica è sempre legittima – ma definirla un’occasione mancata per i giovani rischia di cancellare un percorso che, per molti, è stato invece un’esperienza di crescita, consapevolezza e impegno.