Adam

A Casablanca si incontrano due donne: la giovane Samia (N. Erradi), incinta e senza un compagno, in cerca di lavoro per potersi mantenere, e Abla (L. Azabal), vedova e con una figlia bambina, gestisce un piccolo forno, in cui vende pane. La prima ha bisogno di un tetto sulla testa e di guadagnare qualcosa, la seconda non sembra incline ad accettare una donna che ha concepito un figlio fuori dal matrimonio, scelta scandalosa. Ma la pietà e l’accoglienza prevalgono, così le due donne (tre, se si considera la piccola Warda, figlia di Abla) si confrontano e si scontrano, facendo emergere i pesi che ciascuna porta sulle sue spalle, i nodi insoluti del proprio passato, la fatica verso un futuro che sembra impossibile. E’ innegabile, però, che questo evento cambierà le vite di entrambe.

Maryam Touzani ha realizzato questo piccolo film prezioso nel 2019. Lo ha fatto con meticolosità e rispetto, scegliendo un taglio intimista, tutto al femminile, dove i silenzi e gli sguardi valgono più delle parole e forse dei gesti. Abla è costretta dalla sua giovane ospite a fare i conti col suo passato, che ha incatenato il suo futuro; Samia, al contrario, preoccupata per quello che sarà (l’inaccettabile disonore di una donna sola con un figlio), non riesce a vivere il suo presente.

Due interpreti straordinarie, per una pellicola che tocca il cuore.

 

07/06/2021
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