A Chiara

Chiara (S. Rotolo) ha 15 anni e vive a Gioia Tauro, con i genitori e due sorelle, una delle quali ha appena compiuto la maggiore età. Quando suo padre scappa ai carabinieri, dopo l’incendio della sua auto, la ragazza inizia a farsi delle domande, sulla professione e le attività del genitore. Lo accusano di trafficare in stupefacenti per conto dell’Ndrangheta. E’ vero? Chiara vuole sapere, nonostante il mondo adulto della sua famiglia cerchi di impedirglielo e quello delle istituzioni di separarla dai suoi parenti più prossimi. Epilogo di speranza con l’amaro in bocca.

Jonas Carpignano (vi ricordate “A Ciambra” nel 2017, qui esplicitamente citato?), regista italiano nato a New York, torna a parlare di Calabria e lo fa con non poche finezze: intanto il racconto dell’Ndrangheta si vede poco al cinema, ma probabilmente è inedito se narrato attraverso lo sguardo di una giovane adolescente. Carpignano aggiunge passaggi onirici, ma senza appesantire, sceglie sapientemente le musiche e le distorsioni sonore, utilizza quello stile al limite del documentario, con attori non professionisti, braccati dalla telecamera. Insomma, conferma il suo talento.

Nella sezione Quinzaine des Realisateurs, allo scorso Festival di Cannes, ha vinto il premio Europa Cinema Label.

Non perdetelo.

07/10/2021
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