
2 giugno 2025 – La Repubblica muore nei CPR
Il 2 giugno si celebra la Repubblica Italiana, nata dal referendum del 1946, che ha sancito la sovranità popolare dellɜ cittadinɜ attraverso la democrazia rappresentativa basata sulla Costituzione.
I CPR, luoghi di detenzione amministrativa di persone in attesa di rimpatrio, rappresentano oggi una violazione dei diritti fondamentali – sanciti dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione italiana, in particolare gli articoli 2, 3, 13 e 32 – ed una violazione intollerabile dei principi di umanità, libertà e dignità delle persone migranti. Il CPR di Torino in particolare, riaperto a marzo 2025 nonostante l’opposizione della Circoscrizione e del Consiglio Comunale della Città, è sotto i riflettori perché presenta anche molte lacune dal punto di vista della tutela della qualità della vita delle persone detenute, tanto che è stato oggetto di alcune iniziative di protesta interne che hanno causato feriti e danni alla struttura, e manca di trasparenza in merito al rispetto delle norme e delle procedure al suo interno.
La detenzione amministrativa, dunque non giustificata da colpevolezza di reato, ma unicamente dalla presenza irregolare sul territorio, rappresenta la morte della Repubblica fondata sulla sovranità delle persone che la abitano, perché nega a una fetta di popolazione presente sul territorio la possibilità di vivere dignitosamente, trattandole come criminali da allontanare, punire, disumanizzare, anziché favorirne la regolarizzazione e l’inclusione nella società.
Questa condizione va denunciata e finché i CPR saranno aperti non è possibile festeggiare pienamente la Repubblica.
Per questo il 2 giugno la “Rete Torinese contro tutti i CPR” torna in piazza per ribadire la propria contrarietà a tutti i CPR e al CPR di Torino. Simbolicamente sarà celebrato il corteo funebre della Repubblica che partirà proprio da Piazza della Repubblica alle 19:00 e arriverà a Piazza Castello, di fronte alla sede della Prefettura, ufficio territoriale del Ministero dell’Interno. Si tratterà di una manifestazione pacifica, in cui tutte le persone, direttamente o indirettamente impegnate sul tema, in particolare quelle che ricoprono ruoli istituzionali, sono invitate a intervenire e contribuire simbolicamente al momento di confronto che chiederà la chiusura del CPR di Torino e di tutti i CPR.
Al termine della manifestazione saranno condivisi documenti, indirizzati ai due principali soggetti che con ruoli diversi sono responsabili dell’esistenza del CPR, in particolare alla Prefettura, responsabile territoriale della struttura, e Sanitalia, attuale ente gestore del centro, chiedendo rispettivamente la chiusura del centro e il ritiro della candidatura a partecipare alla gestione dello stesso.
Le lettere verranno distribuite in più copie cartacee con busta e francobollo a tutti i cittadini e le cittadine che vorranno simbolicamente firmarle e spedirle.
Parallelamente da quel momento si attiverà una intensiva comunicazione mail a tutti i soggetti sopra citati, con lo stesso oggetto e contenuto delle lettere.
Inoltre sarà l’occasione per condividere con gli enti che si occupano di sanità e gli ordini professionali socio-sanitari la campagna di presa di coscienza dei medici sulla certificazione di idoneità delle persone migranti alla vita nei CPR, promossa da ASGI, SIMM, NOCPR. https://www.asgi.it/wp-content/uploads/2024/02/1_Appello.pdf
Sono invitate ad aderire tutte le persone, realtà e istituzioni interessate e impegnate sul tema, che condividono la necessità di arrivare alla chiusura definitiva del CPR di Torino e di tutti i CPR.
Iniziativa promossa da
ACMOS e Rete Torinese contro i CPR
nocprtorino@gmail.com – info@acmos.net
Per maggiori informazioni:
Ramona Boglino – 3478739276; ramona.boglino@acmos.net
Aderenti
Fondazione Benvenuti in Italia
Libera Piemonte
Articolo 21 Piemonte
ARCI Torino
ACLI
CGIL
Giustizia Climatica Ora!
Ultima Generazione Torino