L’esperienza del viaggio è sicuramente importante per coinvolgere i ragazzi e per rendere efficaci i percorsi di conoscenza e di sensibilizzazione: offrire strumenti per uscire dalle scuole e dai propri territori per incontrare altre realtà, altri giovani, altre sensibilità. Per questo in questo primo anno abbiamo scelto di viaggiare verso Srebrenica a venti anni dal genocidio. Siamo partiti lo scorso 30 maggio coinvolgendo cento giovani da diverse parti d’Italia. Il 31 maggio abbiamo trascorso la giornata nella Città di Srebrenica. Durante la mattinata abbiamo visitato il Cimitero del Memoriale di Potočari, in cui vengono ricordate tutte le vittime del genocidio di Srebrenica, e la ex caserma sede dei Caschi Blu dell’Onu.
Durante il pomeriggio abbiamo incontrato diverse esperienze locali di impegno giovanile rivolte verso il territorio. L’associazione Prijatelji Srebrenice, che attraverso i nuovi linguaggi (radio e TV) costruisce occasioni di aggregazione giovanile; lo Youth Center di Srebrenica, un centro giovanile impegnato nel trasmettere attraverso la musica, il teatro e l’arte, l’impegno educativo verso i giovani della città e l’ONG Cesvi, Organizzazione Non Governativa italiana che dal 1994 è impegnata tra Sarajevo e Srebrenica nel sostegno delle fasce più fragili della società, in modo particolare nei confronti dei bambini, e nell’ accompagnamento verso la ricostruzione delle infrastrutture necessarie per il sostegno del territorio.
Infine abbiamo concluso la nostra esperienza a Srebrenica con un’assemblea. Insieme ai ragazzi abbiamo presentato il Manifesto del Meridiano d’Europa, realizzato attraverso un esercizio di scrittura collettiva, che rappresenta i punti cardiali attraverso i quali vogliamo dare continuità all’esperienza del Meridiano d’Europa.