Un volo diretto Beirut- Fiumicino, una speranza per una nuova vita

Un volo diretto Beirut- Fiumicino, una speranza per una nuova vita. Il primo gruppo di profughi siriani, grazie al “corridoio umanitario“, è giunto in Italia in sicurezza.

 

Sono 93, circa la metà sono minori. Famiglie siriane che hanno ottenuto un visto umanitario per la loro condizioni di vulnerabilità. Due famiglie, 10 persone in totale, troveranno una nuova casa a Leinì,  nella provincia di Torino.

Questo è il primo gruppo atterrato sul suolo italiano, ma ce ne saranno altri. Il progetto – raggiunto grazie all’accordo tra il Governo Italiano, la Comunità Sant’Egidio, la Tavola Valdese e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – ha l’obiettivo di far arrivare in Italia circa 1000 profughi in 2 anni.

Abbiamo deciso di far parte della rete che accoglierà queste famiglie e non possiamo che essere felici per il loro arrivo.

Auguriamo loro il benvenuto e l’inizio di una nuova vita.

Vi proponiamo il report di Alessandro Ciquera di Operazione Colomba, amico e compagno di Strada, che questa notte ci ha scritto, mentre era in viaggio verso la capitale. Ora sta aspettando di incontrare queste famiglie, presto vi daremo altri dettagli.

 

 

Sono tante le emozioni nell’aria fresca di questa notte. Una notte che rimarrà scritta nel tempo, come le ore in cui la solidarietà umana ha superato i confini creati dagli stati nazione europei. Le genti che popolano questo continente lottano ogni giorno per dimostrare di essere migliori di chi le governa. Di avere il forza di andare oltre. Questa notte viaggeranno verso Roma i primi 93 siriani del corridoio umanitario creato negli ultimi mesi: sarà una notte piena di sogni e di paure, di ricordi e di ansie, una notte terribile e meravigliosa al tempo stesso.

Non ci sono parole adeguate per descrivere i sentimenti di queste famiglie in fuga dalla follia della guerra, e i sentimenti delle famiglie italiane che si sono preparate ad accoglierle. In questa notte non esistono siriani e italiani: esistono solo esseri umani, in cammino gli uno verso gli altri. In attesa che su tutti sorga il sole, che asciughi le lacrime dei giorni passati. La strada è aperta,  nessuno potrà fare finta che non sia successo niente. Esistono delle alternative sicure ai viaggi della morte sui barconi, la storia può essere invertita se si trova il coraggio di osare. Viviamo in un continente che ha fatto della guerra il suo investimento migliore, che commercia e scrive trattati economici con paesi governati da regimi autoritari, che ai diritti e alla dignità oppone l’euro e il dollaro. La strada che questa notte si sta aprendo vuole anche essere un grido di denuncia, che fa tremare le pietre: fermate le guerre non le persone.

29/02/2016
Articolo di