Un nuovo prodotto a marchio Libera Terra

a cura dell’Osservatorio di Libera Piemonte

Undici anni fa, nasceva la prima cooperativa di giovani per il riutilizzo sociale delle terre confiscate alle mafie. Venne fondata da 15 giovani, scelti attraverso un bando pubblico dal Consorzio Sviluppo e Legalità composto da diversi comuni del corleonese. Attraverso il sostegno di Libera al progetto, si decise di dare alla cooperativa il nome di Placido Rizzotto, giovane segretario della Camera del lavoro che su quei terreni morì, portando avanti le sue battaglie per restituire dignità e diritti ai lavoratori.

E’ trascorso tanto tempo da quando, nel 2002, i primi prodotti a marchio Libera Terra comparvero nei negozi.

Oggi, oltre alla “Placido Rizzotto” altre 9 cooperative lavorano sui terreni confiscati nel meridione italiano, realizzando prodotti alimentari a marchio Libera Terra che hanno in sé un doppio valore: quello qualitativo di ogni singolo prodotto, rigorosamente biologico e quello sociale del progetto nel suo insieme, che testimonia il concreto impegno nel offrire un lavoro legale e dignitoso anche a soggetti svantaggiati, creando opportunità occupazionali ispirandosi a principi di solidarietà e di legalità.

Le cooperative, attraverso il coinvolgimento di soggetti sani del territorio, trasformano i beni confiscati in una vera e propria risorsa economica per lo sviluppo dell’intero circuito socio-economico.

Per favorire la distribuzione dei prodotti di Libera e quindi per dare sostegno alle cooperative, è nata nel 2006 l’agenzia nazionale “Cooperare con Libera Terra”, costituita da diverse realtà imprenditoriali e del mondo della cooperazione del biologico e dell’agricoltura di qualità che hanno il compito di promuovere la legalità attraverso il sostegno ai progetti di Libera Terra.

Ogni anno vengono realizzati decine di campi di volontariato E!state Liberi, che accolgono giovani provenienti da tutta Italia e non solo, disposti a trascorrere insieme due settimane dell’estate, all’insegna della formazione e del lavoro nei terreni confiscati, provvedendo alla manutenzione del bene , alla potatura delle vigne, alla raccolta degli ortaggi.

Molte delle nostre cooperative portano il nome di alcune vittime delle mafie; l’acquisto dei prodotti a marchio Libera terra è uno dei modi per saldare la memoria con l’impegno, attivando un contrasto alle mafie collettivo, che parta dal basso.

Oggi, ad arricchire i panieri di Libera, arriva nelle nostre “botteghe dei saperi e dei sapori”, un nuovo prodotto direttamente dalla cooperativa vitivinicola “Terre di Puglia”: si tratta del vino Primitivo “Antò” Puglia IGT 2010, dedicato ad Antonio Montinaro, un agente della scorta al servizio del giudice Giovanni Falcone, che morì nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992, a soli 29. Antonio era originario di Calimera, un paesino vicino a Lecce. Sull’etichetta del vino è raffigurata l’immagine di un pesciolino, il soprannome con cui gli amici chiamavano Antonio.

Affrettatevi ad acquistare i prodotti di Libera Terra e ricordate, contengono una vitamina in più, la vitamina L di Legalità!

www.liberaterra.it

24/04/2012
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