Thyssen: Comune e Regione accettano un milione

 

 

Dopo Cavagnolo e Casale Monferrato con le offerte di Stephan Schmidheiny, ex proprietario della fabbrica Eternit, ora anche la Regione Piemonte e il Comune di Torino accettano di uscire da un processo civile in cambio di soldi. L’offerta accettata dalla giunta Cota e da Fassino ha come mittente l’acciaieria Thyssenkrupp. Il processo è quello per la morte dei sette operai nel rogo del 2007 alle porte di Torino, dentro a uno stabilimento le cui misure di sicurezza non erano solo obsolete, ma superflue o inutili secondo il giudizio dei vertici di Thyssen Torino, che di queste misure dovevano farsi carico.

Nel processo civile, insieme alle famiglie delle vittime e a molti altri operai che alla Thyssen lavoravano, si erano costituiti anche la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino con il fine di irrobustire il fronte civile e di dar maggior peso rappresentativo.
Il 29 dicembre, senza troppi rumori, Cota ha accettato un risarcimento di 937 mila euro di cui 137 mila come danno patrimoniale e il resto come danno morale. Secondo la giunta il risarcimento permetterà di integrare immediatamente il Fondo Vittime degli infortuni sul lavoro

Una cifra simile andrà al Comune di Torino, che otterrà un milione di euro. Prima di ufficializzare la decisione il sindaco Fassino ha richiesto il parere dei familiari delle vittime, i quali hanno risposto in maniera affermativa, assolvendo il Comune da eventuali polemiche e programmando insieme la destinazione dell’indennizzo. Il milione servirà per contribuire al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro e per finanziare delle borse di studio sull’argomento.

Accettare l’offerta non vuol necessariamente dire ritirarsi dal processo. Anche dopo avere incassato il risarcimento è possibile rimanere tra le parti civili sebbene si incorra in procedure più complicate e nell’incertezza del secondo giudizio in appello. Insomma, pochi rischi e frutti immediati la preferenza attuale. Che sia anche questo un effetto della crisi?

03/01/2012
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