Sentenza Eternit: 16 anni ai due imputati

In nome del popolo italiano, il tribunale di Torino, visti gli articoli 533 e 535 del codice di procedura penale, dichiara De Cartier Jean Louis Marie Ghislain e Schmidheiny Stephan colpevoli dei reati loro contestati relativamente ai fatti successivi al 13 agosto 1999 e colpevoli dei reati contestati rispettivamente dal 27 giugno 1966 e dal 18 settembre 1974 in Cavagnolo e Casale Monferrato, e unificati sotto il vincolo della continuazione, li condanna a 16 anni di reclusione ciascuno”.

Più di 1500 persone sono giunte oggi al Palazzo di Giustizia di Torino da tutta Italia, dalla Svizzera, dalla Francia e da molti altri Paesi stranieri per udire le parole pronunciate, dopo 4 ore di camera di consiglio, dal giudice Casalbore. Disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, questi i reati per cui i due miliardari sono stati condannati.

Un processo durato quasi 3 anni, per 65 udienze, 1830 vittime (numero aggiornato a ottobre 2011, e in costante aumento), solo a Casale per mesoteliomi e asbestosi: non solo lavoratori della Eternit, anche familiari e inconsapevoli cittadini. 6392 le parti civili in totale. La condanna vale solo per le morti di Casale e Cavagnolo, e dal 13 agosto 1999 in avanti. I reati precedenti sono prescritti, come anche quelli relativi agli altri stabilimenti italiani, di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia).

La pena prevede poi i risarcimenti: ai sindacati andranno 100 mila euro, 4 milioni al Comune di Cavagnolo, 15 milioni all’Inail, 5 milioni all’Asl. Alla Regione Piemonte andranno 20 milioni, mentre il Comune di Casale ne riceverà 25 milioni. A ciascuno dei parenti delle vittime costituitisi parte civile andranno dai 30 ai 35 mila euro. All’Associazione familiari e vittime dell’amianto 100 mila euro. Le stime prevedono un totale di rimborsi per 95 milioni di euro.

La sentenza, oltre i numeri e le vittime, ha un certo peso perchè dà giustizia a un paese, Casale, che ha vissuto sulla previsione di crescita e sviluppo legata a un’azienda come Eternit durante tutto il ‘900, e si è ritrovato tradito con 1800 croci in più al cimitero, e la paura, ancora oggi crescente, di non liberarsi mai dello spettro dell’amianto e con esso del mesotelioma e dell’asbestosi.

È il primo grado di un processo volto a stabilire la relazione tra malattie polmonari e l’esposizione all’amianto. Un primo passo che certifica la relazione e concede giustizia a migliaia di vittime, ma non blocca completamente l’estrazione e la lavorazione di questo materiale nel resto del mondo.

13/02/2012
Articolo di