Oltre la notte

Katja (D. Kruger) vive ad Amburgo, ha un marito turco e un bimbo di sei anni. Quando questi due muoiono in un attentato dinamitardo la sua vita va in pezzi. La polizia, inizialmente, sospetta del defunto marito stesso, che aveva un passato di spaccio di stupefacenti, ma Katja è convinta che invece la mano omicida sia quella della destra neonazista. Mentre il dolore per la perdita si fa soffocante, i presunti colpevoli vengono arrestati e si va al processo. Ma le cose si complicano e quello che sembra un esito scontato del procedimento, potrebbe rivelare sorprese. In ogni caso, può la magistratura fare giustizia, dissipando il desiderio di vendetta della donna? Come si fa, dopo un fatto del genere, ad andare oltre la notte, o almeno a spingerla più in là? Katja lo scoprirà sulla sua pelle.

Scandito in tre capitoli (famiglia, giustizia, mare), con una progressione drammatica priva di sbavature, il film di Fatih Akin è un colpo allo stomaco di rara intensità. Solleva mille dubbi, senza dare risposte, ma lasciando lo spettatore senza un attimo di tregua, alzando il livello di angoscia atroce della protagonista, fino alla conclusione che definire amara, è eufemistico. E’ una storia possibile, che ribalta il punto di vista maggioritario (terrorista uguale islamico) dei nostri tempi, e che si ispira a fatti realmente accaduti in Germania, negli anni 2000.

Straordinaria Diane Kruger, giustamente premiata lo scorso anno al Festival di Cannes.

Da guardare, nonostante il freddo e la disperazione che lascia addosso.

16/03/2018
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