Microcredito: tra storia e attualità

 

In questi giorni è piuttosto difficile parlare di microcredito in Italia: l’Ente per il Microcredito è in via di soppressione, falciato dalla spending review. Era stato creato appena un anno fa, per diffondere cultura e facilitazioni a chi faceva parte del settore. Per alcuni uno spreco di risorse, poteva essere una possibilità per le piccole imprese italiane e per le banche coinvolte nel settore.

 

In Italia, ad oggi, un Paese con più del 90% di microimprese, l’80% degli istituti che garantiscono il microcredito non sono banche. Si tratta principalmente di realtà no profit, come consorzi di garanzia e fondazioni. Moltissime sono nate negli anni Duemila – Microfinanza Srl (2000), Fondazione Risorsa Donna (2001), Fondazione Don Mario Operti (2003), eccetera – testimoniando come il settore sia in ampio decollo. La più antica, però, è operativa dal 1967, seppure ufficialmente fondata nel 1977: si tratta della Fondazione Giordano Dell’Amore, nata a Milano, che assegna un premio annuale per le buone pratiche della microfinanza: il “Microfinance Best Practices Europe Award”.

 

In Italia, infatti, i primi rudimenti del microcredito risalgono alla fine degli anni Sessanta con il sistema Confidi, un consorzio di garanzia collettiva dei fidi che derivava da esperienze ancora precedenti di auto organizzazione finanziaria, degli anni Cinquanta. Da allora il settore è cresciuto, attraverso le Mutue di Auto Gestione (anni Settanta) che davano anche la possibilità di formarsi, e infine le cooperative, il cui risultato più celebre è Banca Etica.

 

Dalla storia all’attualità, passando proprio per Banca Etica. Grazie alla collaborazione tra questo istituto di credito ed il Social Club, la pratica di prestiti a tassi agevolati è una realtà ormai consolidata da 3 anni.

Rivolto ai lavoratori delle cooperative aderenti al Social Club, il microcredito è uno dei tanti servizi offerti da questa realtà.

 

Ma cerchiamo di analizzare i dati per comprenderne l’importanza. Dalla sua nascita nel 2009 sono stati richiesti 91 prestiti, 46 erogati per un totale di quasi 250mila euro.

Le somme erogate vanno da 1000 a 10mila euro che dovranno essere restituite in un periodo compreso tra i 12 e i 60 mesi. L’utilità di un servizio simile si comprende in modo chiaro dal tasso applicato: la banca chiede il 4%, mentre una finanziaria – istituti che erogano somme simili – applica tassi che vanno fino al 15%.

Il rapporto di collaborazione tra Social Club, Banca Etica e le cooperative associate ha permesso di raggiungere un duplice risultato. Da una parte infatti il prestito viene concesso solo presentando una documentazione della spesa affrontata, cercando così di educare ad un consumo responsabile. Dall’altra, la cooperativa garantisce per il lavoratore, decurtando la rata direttamente dallo stipendio, permettendo a Banca Etica di applicare il tasso del 4% ed evitando casi di insolvenza.

 

17/07/2012
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