L'usuraio della Torino bene

 

 

a cura dell’Osservatorio di Libera Piemonte  

 

Il 10 marzo 2010 Vincenzo Santacroce, 69 anni, veniva arrestato dalla Squadra Mobile di Torino con l’accusa di usura. A seguito di una denuncia, sporta due anni prima da una negoziante, erano partite le indagini che portarono all’arresto. Dieci giorni fa, il Pubblico Ministero Enrica Gabetta ha richiesto sei anni e mezzo di reclusione per l’uomo noto come l’usuraio della Torino bene. Il Santacroce, infatti, dal 2004 al 2010 avrebbe prestato denaro per circa un milione di euro con tassi d’interesse fino al 120% a diversi imprenditori e commercianti. Ma le vicende di usura in cui è stato coinvolto, sono risalenti nel tempo. La prima denuncia a suo carico risale al 1977, quando una commerciante di Torino raccontò di esser stata costretta a consegnare diversi assegni di importo considerevole, perché coinvolta in un giro di racket del pizzo. Nel giugno 2002, il Tribunale di Torino dispose la confisca di un appartamento di proprietà del Santacroce sito in via Tiziano a Torino. La confisca fu legittimata dal fatto che era stata accertata la pericolosità sociale del proposto e che era stata dimostrata la provenienza illecita del denaro con il quale era stato acquistato l’immobile. L’appartamento, consegnato al Comune di Torino nel gennaio del 2008 è attualmente riutilizzato, su concessione del Comune stesso, dall’associazione Evoluzione Self Help – Onlus, che lo utilizza come centro di prima accoglienza per nuclei familiari in condizioni di disagio.

23/12/2011
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