Legge Elettorale: la rubrica del Centro Studi

Un'infografica sulla proposta di legge elettorale

 

 

Inauguriamo con questo articolo la rubrica del Centro Studi di Acmos: uno strumento dedicato ai gechi dell’associazione e a tutti i lettori del sito.

Cominciamo oggi con l’Italicum, la proposta di legge elettorale nata dopo accordo di massima tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.

Il testo di legge è stato approvato il 30 gennaio dalla Commissione Affari Costituzionali.

 

 

I Punti salienti della legge elettorale

Prima di cominciare vi consigliamo un articolo che riassume le principali modifiche di questa legge. Inoltre, se volete sapere qualcosa di più sulle altre leggi elettorali, vi consigliamo questo speciale del Corriere della Sera.

 

 

L’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale

La nuova proposta di legge elettorale è dovuta in parte al cambio di segreteria all’interno del Partito Democratico, ma soprattutto al giudizio di incostituzionalità espresso dalla Corte Costituzionale. Le motivazione di questa sentenza sono due:

 

  • viene leso il principio dell’uguaglianza del voto e della rappresentanza politica a causa dell’enorme premio di maggioranza e della mancata indicazione di una soglia;
  • la mancanza delle preferenze rendeva il voto “sostanzialmente indiretto”, privando i cittadini del diritto di “incidere sull’elezione dei rappresentanti”.

Gli articoli di commento alla proposta di legge elettorale che vi proponiamo si concentrano su questi due aspetti.

 

Premio di Maggioranza

Il premio di maggioranza al 37% è criticato da quasi tutti i commentatori perché considerato troppo basso. Un recente editoriale de lavoce.info mostra le problematiche legate al doppio turno. L’autore dell’articolo spiega che, se avessimo votato con questa proposta di legge elettorale nel 2013, il premio sarebbe stato superiore al 20% perché nessuna delle coalizioni in gioco è riuscita a raggiungere neanche il 30% dei voti. Roberto D’Alimontedifende la legge elettorale, che elimina “la lotteria” del premio di maggioranza su base regionale per il Senato. Inoltre l’autore, che ha collaborato sul piano tecnico a questa proposta di legge elettorale, fa appello a un’argomentazione pragmatica: “Non è il migliore dei sistemi. È il punto di incontro tra i desideri e la realtà”.

 

Preferenze

 

Stefano Passigli argomenta a favore del voto di preferenza. Egli spiega come l’effetto anti-corruttivo delle liste bloccate svanisce con la presenza di primarie aperte non regolamentate per legge, durante le quali elettori di destra possono inquinarie i risultati di primarie per partiti di sinistra e viceversa. Inoltre, le liste bloccate offrono alle segreterie di partito il potere di decidere i propri candidati. Roberto D’Alimonte condivide l’opinione di Passigli su quest’ultimo aspetto. Fa però notare come le preferenze in Italia già si usino e male. È il caso delle elezioni comunali, provinciali e regionali. Ed è proprio in queste tornate elettorali che emergono le differenze tra un nord Italia dove in pochissimi mettono la crocetta sul proprio candidato (in Lombardia il 12%), mentre a sud succede esattamente l’opposto (in Basilicata l’85,9%). Ci si trova così da un lato di fronte a pochi elettori che con le loro preferenze decidono per tutti le composizioni dei Consigli Regionali. D’altra parte, invece, si ripropone il sospetto delle logiche clientelari in cabina elettorali. Anche Federico Varese si esprime contro le preferenze, sottolineando il problema del voto di scambio. “Se si adotta il modello giusto, si può fare a meno di introdurre nuove e complesse norme sul traffico di influenza”. Varese cita uno studio di Miriam Golden, secondo cui la competizione tra i membri di un partito scatenata dalle preferenze possa favorire una maggiore corruzione. Infine, Michele Ainis considera inaccettabili le pluricandidature, spiegando come queste conferiscano ai leader di partito, che attualmente possono candidarsi in più collegi contemporaneamente, il potere di decidere chi sta fuori o dentro il parlamento.

 

 

Fonti

 

Stefano Passigli, Non si può rinunciare alle preferenze.

http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2014/01/Non-si-pu%C3%B2-rinunciare-alle-preferenze-s.-passigli-stampa.pdf

 

Roberto D’Alimonte, Preferenze e Demagogia.

http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2014/01/preferenze-demagogia-r.-dalimonte-sole.pdf

 

Federico Varese, L’effetto-corruzione delle preferenze.

http://federicovarese.com/sites/default/files/La%20Stampa%20preferenze%20%5D.pdf

 

Michele Ainis, Il testo è commestibile. Le pluricandidature no.

http://www.corriere.it/opinioni/14_gennaio_30/testo-commestibile-pluricandidature-no-ad0285de-8996-11e3-be5b-d457abaa7165.shtml

 

Marco Cucchini, Cosa va e cosa non va nella proposta di Renzi.

http://www.lavoce.info/legge-elettorale-renzi/

 

Roberto D’alimonte, Ecco Perché può funzionare

http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/21Jan2014/21Jan2014c9a39317f7ab0edf0b8ca0f2098225bc.pdf

 

 

17/02/2014
Articolo di