La legge del mercato

Thierry (Vincent Lindon) ha 51 anni e cerca un lavoro, avendo perso il suo ultimo impiego da qualche mese. Ma per un uomo di mezza età non è semplice rinserirsi nel mondo del lavoro: prova colloqui (anche su skype), fa corsi di aggiornamento, cerca di non indebitarsi troppo con la banca, valuta di vendere un mini prefabbricato in una località di mare, per far cassa. E nella quotidianità della sua famiglia, i giorni sono molto simili e semplici: un corso di ballo con la moglie, le attenzioni dedicate al figlio disabile. Troverà un posto come addetto alla vigilanza in un grande magazzino, finendo per avere a che fare con taccheggiatori improvvisati, più per necessità che per delinquenza congenita. Ma non c’è tolleranza, in un mondo regolato dal mercato, nemmeno per chi ruba per mangiare. Fino a quando si può resistere in una simile posizione, facendo i conti con la propria coscienza, riconoscendosi simile a chi si trova dall’altra parte della barricata? Thierry se lo chiede fino all’epilogo amaro. 

Film asciutto e senza fronzoli, sostenuto da una sceneggiatura che indugia sui personaggi, spesso colti alle spalle o di lato, nelle scene anche più banali, ma brutali nella loro sincerità (i colloqui con i ladruncoli, ad esempio). Magistrale prova di Lindon (premiato a Cannes come miglior attore) che dà al suo personaggio una carica emotiva di rara sobrietà e, al contempo, di dolente determinazione. Thierry è quotidianamente sottoposto a schiaffi morali di ogni genere, per un uomo della sua età, ma non si rassegna mai. Non si può non volergli bene, anche se, come ha scritto qualche critico, nella sua sofferta dignità, ci spezza il cuore.

Non perdetelo!

https://www.youtube.com/watch?v=Re0ESPT17wU

02/11/2015
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