Il ruolo delle donne nel rilancio del processo di integrazione europea

Nella mattina di venerdì 2 dicembre 2016 la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini è intervenuta all’apertura della seconda giornata del convegno organizzato da Cirsde sulle differenze di genere.

Le donne e l’Europa e il ruolo delle donne nel rilancio del processo di integrazione europea. Questo l’incipit dell’intervento della Presidente che ha colto quest’occasione per ricordare il suo suggerimento dello scorso anno di fondare un’associazione in memoria di Ursula Hirschmann, moglie di Altiero Spinelli, impegnata per la diffusione del Manifesto di Ventotene e fondatrice dell’associazione “Femmes pour l’Europe”. Ma parlare di donne in Europa non basta. Oggi il 63% dei tweet discriminatori sono rivolti alle donne, seguono quelli rivolti a immigrati e omosessuali.

Dunque, quando si parla di discriminazioni, non si può sorvolare sul ruolo del web e dei social network. Laura Boldrini, oltre che essere la Presidente della Camera, è soprattutto una donna che anche in virtù del suo ruolo istituzionale si batte con tenacia e convinzione per la parità di genere. Numerose sono le battaglie che in questi anni ha portato avanti dentro e fuori le istituzioni. Dall’adozione della Convenzione di Istanbul per cui la violenza sulle donne è considerata violazione dei diritti umani, alla marcia a Melito per la tredicenne vittima di abusi, alla creazione delle “Sala delle donne” a Montecitorio per celebrare le donne della Costituzione e della storia della politica italiana e in cui, oggi, ogni donna può specchiarsi immaginando di essere in futuro al prima donna presidente del Consiglio, del Senato o della Repubblica.

Battaglie che spesso sono state considerata di scarso valore o rilevanza, ma sulle quali la Presidente non ha mai fatto un passo indietro. E sulla violenza e sull’odio che si manifestano sul web nei confronti delle donne non è da meno. Non solo perché lei è per prima e quotidianamente vittima di insulti e minacce, ma anche perché le affermazioni a lei rivolte sono esclusivamente a sfondo sessuale e quasi mai di natura politica. Da qui, la scelta come donna e come figura di istituzione di non subire, ma di reagire spronando ogni donna a fare altrettanto. Da qui, la scelta di pubblicare nel 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, un post su Facebook per denunciare la violenza di cui le donne sono vittime sui social e l’importanza di non subire in silenzio. Da qui, una battaglia anche con Facebook a cui la Presidente ha sottoposto alcune proposte tra cui l’icona “attenzione odio” accanto a quelle dei like e l’assistenza per gli utenti vittime di queste affermazioni. “Non risponderò mai all’odio con l’odio. Non ci si difende dalla violenza con altra violenza, questo è il tempo in cui assumersi delle responsabilità”. Questo il messaggio finale dell’intervento che si chiude in memoria di Jo Cox. Donna, militante del partito laburista britannico impegnata nella propaganda per il remain del referendum Brexit, uccisa il 16 giugno 2016 per le idee che portava avanti. Un donna europea, che, come Laura Boldrini, non è stata disposta a chinare la testa scegliendo fermamente da che parte stare.

di Chiara Andena

05/12/2016
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