Che pizza, Mr Berlusconi: gli inglesi e il ritorno del Cavaliere

 

 

 

“L’Italia si è svegliata domenica scoprendo che la politica era di nuovo un mondo di aspri attacchi personali, trucchi da prestigiatore, sbalorditivo egoismo e scioccante servilismo, il che si traduceva in una cosa sola: Silvio Berlusconi era tornato.”

 

Tom Kington, corrispondente da Roma del Guardian, riassume in una frase l’atteggiamento dei giornali inglesi davanti alla ridiscesa in pista di Berlusconi. Da tempo, le maggiori testate britanniche ci dedicano scandalizzate alzate di sopracciglia, senza però stupirsi troppo degli sviluppi nella vita politica italiana, come se fossero davanti ad un’infinita tragedia teatrale. Questa volta, però, iniziano a manifestare una certa stanchezza, stufi della trasformazione del colpo di scena in un ormai pesante tormentone. 

 

Per il Times, il suo “passato in gestione economica è pessimo quanto la sua reputazione come anfitrione”.  Anche il Daily Mail ricorda i festini ad Arcore, dando la sua vittoria quasi per impossibile. Come tutti i giornali inglesi, che fanno notare come il PdL sia piombato sotto il 16%, lasciando terreno al “comico e blogger” Beppe Grillo. 

 

Il Financial Times fa scivolare elegantemente un’interpretazione, nel raccontare la vicenda: “Il signor Berlusconi ha detto in diverse occasioni che non avrebbe più partecipato alla corsa per diventare capo del governo. Ma sembra che abbia cambiato strada nel tardo ottobre, quando una corte di Milano l’aveva condannato per frode fiscale e detto che aveva tendenze criminali, un giudizio che l’aveva lasciato fumante contro quello che aveva chiamato un sistema giudiziario influenzato politicamente.” La sfida maggiore, sempre per l’FT, è il rinnovamento. Il PdL, dice, potrebbe cambiare nome, e il leader ha promesso facce nuove. Non solo: anche Monti potrebbe riapparire come candidato sulla scena elettorale, sotto la pressione di diversi gruppi centristi europei.

 

L’Economist, di cui ricordiamo la numerosa serie di esasperate copertine dedicate a Berlusconi, gira lo sguardo sui mercati. Dal repentino cambiamento di atmosfera, dice il corrispondente da Roma, si deduce che la politica italiana è volubile. “Può sembrare di affermare qualcosa di accecantemente ovvio, ma ciononostante dimenticato dai mercati. Il PdL di Silvio Berlusconi ha ritirato il proprio supporto al governo di Mario Monti pochi giorni dopo che il gettito dei bond sovrani italiani era caduto ad un livello che archiviava come irrilevante tutto il tumulto politico e finanziario avvenuto in Italia negli ultimi due anni”. L’Independent è ancora più allarmista, raccontando di mercati che “guardano nell’abisso” e di investitori attenti ad ogni parola uscita dalle bocche dei politici italiani.

 

I giornali inglesi sono molto attenti alla vita politica italiana. Hanno raccontato della vittoria di Rosario Crocetta in Sicilia, seguito le primarie del Pd e ora seguono ogni passo del balletto dei partiti in vista delle elezioni anticipate, in parte consapevoli delle conseguenze possibili sulla stabilità europea, in parte per effetto incidente d’auto: un’immagine talmente rivoltante da non riuscire a distogliere lo sguardo. In Inghilterra, Berlusconi è come un personaggio della commedia dell’arte.

 

Pochi giorni fa, riportava il Sun (che questa volta non si dilunga molto, pur essendo stato piuttosto esplicito in passato) Sir Malcom Rifkind ha risposto alle vanterie del labourista Ed Milliband, che si paragonava alla Thatcher, con un colto: “Può aspirare al mantello della Thatcher come Berlusconi a quello di Giulio Cesare”.  A Londra c’è un ristorante che si chiama Bunga bunga, con pizze dedicate alle sue conquiste, compresa Ruby, e una parete di tributo al nostro Silvio.  Il Cavaliere, per gli inglesi, è una invotabile macchietta da palco. Nessuno vuole credere davvero che possa essere rieletto. Ma nessuno, vista la reazione agghiacciata del pubblico alla sua semplice riapparizione in scena, ha il coraggio di ridere.

13/12/2012
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