Buon lavoro, presidente!

In questi giorni gli italiani si abitueranno a un nuovo presidente della Repubblica. Ha giurato, questa mattina, con una cerimonia ufficiale a Roma, Sergio Mattarella, dodicesimo presidente della Repubblica, classe 1941, palermitano, uomo di cultura e politico defilato, lontano dai clamori e dal gossip. Eletto al quarto scrutinio, sabato scorso, Mattarella raccoglie la gravosa eredità di Giorgio Napolitano, dopo l’inusuale doppio mandato di quest’ultimo di complessivi quasi 9 anni. A Mattarella il compito difficile di essere arbitro e garante della Costituzione, in una fase non certo lineare della storia italiana, in quella che molti definiscono ormai, giornalisticamente parlando, la Terza Repubblica.

Sergio Mattarella ha un passato importante e, al contempo, silenzioso. Il fratello Piersanti, allora presidente della Regione Sicilia, venne ucciso da Cosa Nostra, davanti a lui e al resto della famiglia, la mattina del 6 gennaio 1980. Fu proprio l’omicidio del fratello, dicono in tanti, a spingere l’allora professore di Diritto all’università, verso la carriera politica. Eletto nelle file della DC, è stato più volte ministro (Rapporti col Parlamento, Istruzione) e relatore della riforma della legge elettorale nel 1993; vicepremier con il Governo D’Alema e ministro della Difesa (abolì la leva obbligatoria), è stato eletto nel 2011 giudice costituzionale.

Si fece già il suo nome, nel 2013, come un candidato forte per il Quirinale. Adesso è davvero diventato l’inquilino del Colle per antonomasia. Vedovo da qualche anno, la famiglia numerosa e lo stile sobrio, Mattarella si appresta ad essere il nuovo presidente della Repubblica, per i prossimi sette anni. Gli auguriamo buon lavoro, per il compito cruciale al quale viene chiamato, sapendo che questo Paese ha tanto più bisogno ora di stabilità, ma anche di credibilità istituzionale e internazionale. Un galantuomo al Colle, così tutti lo dipingono, speriamo possa andare in questa direzione.

03/02/2015
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