#Boves18 – Il cielo è di tutti

L’ultimo appuntamento dell’anno sociale del movimento ci vedrà impegnati a ragionare sul tema delle discriminazioni.

 

Si terrà nuovamente a Boves, dal 18 al 22 luglio, il raduno di Acmos e della rete nazionale We Care per fare un bilancio della strada percorsa e gettare le basi per la scelta dei contenuti futuri. Un campo compreso tra due anniversari fondamentali per la nostra storia: il 19 luglio, strage di via D’Amelio, e il 22 luglio, attentato a Utøya, eventi che hanno influenzato significativamente il senso del nostro agire quotidiano.

 

Boves, luogo simbolo della resistenza italiana al Nazifascismo, medaglia d’oro al valore civile e militare, ospiterà oltre cento giovani provenienti da diverse regioni d’Italia e da alcuni stati europei per confrontarsi sul tema delle discriminazioni, questione quanto mai attuale e spinosa.

 

A partire dalle discriminazioni più evidenti fino ad arrivare a quelle più subdole e nascoste, ne siamo tutti in varia misura portatori. La società attuale, nostro malgrado, si basa sul concetto che il sistema debba favorire una certa fascia di popolazione a discapito di tutti gli altri. Basti pensare alle notizie di cronaca che riguardano i migranti e il divario crescente tra ricchi e poveri, ma anche alle sempre più frequenti disparità di genere e di orientamento sessuale.

 

In un periodo storico in cui le divisioni e le differenze vogliono imporsi sempre più prepotentemente, la scelta è nuovamente quella di non arrogarsi il diritto di sentirsi immuni dal contesto, ma di stare in mezzo al dibattito abitando il conflitto e sentendosene parte.

 

Dunque, una discussione sempre più collettiva, animata da giovani piemontesi ma non solo. Il campo infatti quest’anno vedrà la partecipazione di una ventina di ragazzi provenienti da Firenze, Sarzana, Verbania, Novara e Roma, alcuni dei territori in cui è presente la rete nazionale We Care. Inoltre, grazie alle relazioni internazionali costruite negli anni dal progetto Meridiano d’Europa, sarà presente una delegazione di alcune associazioni europee. Rappresentanti di Artemisszió Alapítvány di Budapest, Human Rights House di Belgrado, Lviv Educational Foundation di Leopoli e Chalak Events di Istanbul porteranno la testimonianza diretta sul tema delle discriminazioni nei loro territori. Contesti che ci appaiono lontani, quando in realtà fanno parte del nostro continente e rappresentano in modo chiaro come l’emarginazione e la discriminazione si attuino attraverso politiche liberticide.

Un campo sempre più internazionale, per sentirsi tutti parte della stessa Terra. Per abbattere barriere e rimettere al centro le proprie responsabilità nel costruire un mondo con gli stessi diritti e gli stessi doveri per tutti.

17/07/2018
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