Ammore e malavita

Don Vincenzo Strozzalone (C. Buccirosso), malavitoso napoletano e “re del pesce”, vuole ritirarsi dagli affari. La moglie (C. Gerini) lo convince a mettere in scena una finta morte, con tanto di funerale, per sparire dalla circolazione. Ma c’è un imprevisto: un’infermiera (S. Rossi) ha visto tutto e bisogna metterla a tacere, ma Ciro (G. Morelli), guardiaspalle di Don Vincenzo, è il suo fidanzato di tanti anni prima, durante l’adolescenza. I cadaveri non si conteranno.

I Manetti Bros, dopo “Song’e Napule”, tornano con una commedia inclassificabile nei canoni del genere, eppur molto originale: mescola il pulp, il melodramma napoletano (omaggi a Mario Merola), il musical (la scena in ospedale, con “What a feeling”, davvero gustosa), la satira al vetriolo su Scampia terra di Camorra. Le citazioni, in salsa napoletana, sono tantissime: forse “Matrix”, “Leon” e Tarantino, certamente “Gomorra”. I duetti recitativi tra Buccirosso e la Gerini sono esilaranti, il resto va preso con leggerezza e sospensione dell’incredulità. Non tutto torna, la storia forse è un po’ prolissa e sgangherata, ma di sicuro molto interessante.  Resistete i primi cinque minuti e vi prenderà per mano con ironia.

15/10/2017
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