Acmos FC, il racconto dell’esperienza Libera in Goal

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di Stefano Incannila

 

Per il quarto anno consecutivo si è tenuto a Scampia “Libera in Goal”  il torneo di calcetto dedicato ad Antonio Landieri, ragazzo con disabilità vittima innocente di Camorra. La competizione è organizzata, come ogni anno, dalle associazioni Rime di Trieste e Vo.di.Sca, in collaborazione con Arci Scampia, la quale mette a disposizione gli spazi.

 

We are not champions, so… #andiamoascampiabeppe”, con questo slogan Acmos FC si presenta al torneo di Libera in Goal, tenutosi dal 3 al 6 Settembre a Scampia. Uno striscione che racchiude più di un significato. Il primo è il più ovvio: è una squadra composta da persone che poco hanno calcato i campi da calcio, le uniche soddisfazioni calcistiche probabilmente le hanno vissute alla Play Station o, al massimo, in Tv con la nazionale del 2006 conquistare la Coppa (da qui lo spunto per il titolo).

Il secondo significato è il più importante. Mister Piccolo (presidente di ARCI Scampia) dice sempre che “tutti hanno il diritto di non essere dei campioni”. Questo significa che lo sport deve essere visto come un divertimento piuttosto che come un mezzo per raggiungere fama e successo.

Infine, il terzo è il motivo più “umano”, lo striscione è stato scritto in inglese poiché in squadra erano presenti anche Idu e Imasuer, due ragazzi nigeriani ospiti di Casa Acmos. Riuscire a trovare dei legami e punti di incontro è fondamentale ai fini di un’esperienza come questa.

L’andamento del torneo ha portato al raggiungimento di un dignitoso quinto posto finale, ma come spesso si giustifica chi la vittoria non la raggiunge, il risultato è l’ultima cosa che conta in eventi come questi. Al prossimo appuntamento sarà necessario essere più cinici sotto porta. Durante l’anno la squadra lavorerà a questo.

 

Un fattore che, sicuramente, ha determinato la riuscita di questo evento è stato la possibilità di conoscere Scampia. Un quartiere bistrattato dai media, che non è solamente quello raccontato in Gomorra, e tacciato spesso e volentieri di essere il “peggiore al mondo”. Scampia è sicuramente un quartiere difficile, ma non solo. E una realtà ealtà in evoluzione, con moltissime associazioni che lavorano per ridare dignità al quartiere, cercando di colmare i vuoti che lo Stato colpevolmente lascia e di cui la Camorra si nutre.

Nello specifico, abbiamo conosciuto le associazioni Gridas, Pollici Verdi Scampia, (R)esistenza Anticamorra, Chiku e Afro-Napoli United. Chi in un modo chi un un altro, attraverso la cucina o il calcio passando per la cura del verde mettono a disposizione le proprie competenze e le proprie passioni a servizio del quartiere. I margini di miglioramento ci sono, la volontà di lavorare anche. La rinascita di questo territorio può solo giovare al Paese.

Speriamo l’anno prossimo di poter incontrare una Scampia ancor di più in crescita. Dunque, appuntamento al 2016!

12/09/2015
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