#Boves19: Donut! For a sustainable future

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L’Earth Overshoot day è il giorno che “celebra” il discrimine tra la fine delle risorse naturali a nostra disposizione nell’arco di un anno e l’inizio del periodo in cui andiamo a credito: nel 2018 è stato il primo agosto, ennesimo record negativo a partire dagli anni ’70 del secolo passato.

La terra soffre e l’umanità con lei: quello che viene prodotto è mal redistribuito e intere popolazioni sono costrette a migrare per sopravvivere. Conosciamo a fondo questi fenomeni e ne leggiamo tanto da esserne quasi assuefatti.

La causa di tutto ciò è il modello economico egemone, cioè il capitalismo neoliberista che estrae valore da qualunque risorsa e da qualunque minuto della vita di miliardi di persone (chi nelle miniere, chi attaccato allo schermo dello smartphone) in un contesto globale di totale anarchia.

È tutto chiaro, quindi: che dire? Che fare?

Sappiamo che dobbiamo pensare e applicare modelli economici e sociali alternativi che tengano conto del desiderio di crescita e benessere di intere popolazioni e, allo stesso tempo, dei limiti ambientali invalicabili, il cui abuso ha già di fatto messo in moto un processo solamente arginabile ma non controvertibile. Sappiamo anche che serve un governo democratico del mondo, un luogo dove la voce di tutti possa essere rappresentata e che prenda decisioni tenendo in considerazione le esigenze di tutti gli essere umani.

Con questo Campo di formazione vogliamo concentrarci sul primo aspetto approfondendo i modelli economici alternativi, che siano sostenibili e circolari. Kate Raworth con il suo libro “Donut Economy” esprime molto chiaramente questo concetto e alcuni suggerimenti per il futuro. “La ciambella dei confini sociali e planetari è un approccio giocosamente serio per inquadrare questa sfida e funge da bussola per il progresso umano in questo secolo. Il tetto ambientale è costituito da nove confini planetari, come stabilito da Rockstrom et al. (..) Le dodici dimensioni delle fondamenta sociali derivano da standard sociali minimi concordati a livello internazionale, identificati dai governi negli Obiettivi di sviluppo sostenibile nel 2015. Tra confini sociali e planetari si trova uno spazio d’azione sicuro per l’ambiente e socialmente. Il solo spazio in cui l’umanità può prosperare “.

Conoscere questo modello è necessario per capire quali siano le responsabilità individuali e collettive e quindi quali azioni deve compiere la società civile, quali la politica e quali le istituzioni. 150 ragazzi provenienti da 4 paesi dell’UE (Italia, Germania, Portogallo e Ungheria) si confronteranno per 5 giorni con docenti e militanti, ascolteranno e condivideranno esperienze, con l’obiettivo di prendersi alcuni impegni precisi.

Tutto questo lo faremo a Boves, città simbolo della Resistenza al nazifascismo e medaglia d’oro al valor miliare e al valor civile, ovvero un luogo che rappresenta un altro punto di non ritorno della storia europea dal quale si è saputo rinascere e costruire la Pace.

Noi vogliamo essere la generazione che vedrà nascere la Repubblica d’Europa, uno spazio democratico continentale capace di andare oltre gli interessi degli impotenti Stati nazionali e quindi determinare il futuro del Pianeta insieme alle altre potenze mondiali.

Niente di meno, non c’è più tempo.

I giovani di Acmos