35° Torino Film Festival

 

Il Torino Film Festival è cominciato venerdì scorso con il film d’apertura, “Finding your feet” di R. Loncraine, commedia sentimentale inglese, della terza età: Sandra (I. Staunton) lasciata dal marito, abbandona un mondo di alta borghesia e si fa ospitare dalla sorella maggiore Bif, decisamente meno inquadrata e più “proletaria” nello stile di vita. La convivenza, e un corso di ballo con altri amici, faranno maturare la protagonista.

Tra i film italiani, da citare almeno “Tito e gli alieni”, dove uno stralunato  Valerio Mastandrea è un professore napoletano in Arizona, vicino all’Area 51, che cerca di captare messaggi dallo spazio ed è alle prese coi giovani nipoti speditigli dal fratello; “Riccardo va all’inferno”, rilettura dark-pop-psicanalitica-psichedelica del Riccardo III di Shakespeare, ambientata nella Roma criminale odierna; l’ultimo capitolo della banda di ricercatori di “Smetto quando voglio” con la conclusione della trilogia, in maniera scoppiettante e divertente. Il film della Comencini ha diviso la critica, chi scrive l’ha trovato detestabile (per la cronaca, si chiama “Amori che non sanno stare al mondo”).
Ancora da citare, “The disaster artist”, diretto e interpretato da James Franco, sorta di omaggio all’Ed Wood degli anni 2000 di Hollywood (anche se Franco se la tira un po’ troppo); “La cordillera”, thriller sudamericano con Ricardo Darin, nel ruolo del presidente argentino, alle prese con un importante meeting di premier dell’America Latina e un problema famigliare con la figlia.
Sicuramente da vedere “The death of Stalin”, crudele e politicamente scorretto racconto, dei giorni successivi alla morte del dittatore sovietico e la spartizione del potere tra i suoi successori (Berjia, Krusciov, Molotov).
Uno strepitoso Geoffry Rush in “Final portrait”, quinta regia dell’attore Stanley Tucci, dedicato all’ultimo periodo della vita dell’artista Alberto Giacometti.
“Bamy”, horror giapponese, è al di là di ogni comprensione, quindi non scomodatevi a cercare di capirlo.
“Beast”, film inglese dal fascino inquietante e “Arpòn”, film argentino molto  forte, meritano uno sguardo.
Il festival finisce sabato e c’è ancora tanto da vedere.
Buona visione!
27/11/2017
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