God save the queers: le Chiese britanniche e il matrimonio gay

 

 

Anche i prelati inglesi protestano sul tema dei matrimoni gay. Fedeli allievi del Papa? Non esattamente. In Inghilterra la questione è completamente ribaltata: le Chiese temono di non poterli celebrare. La legge, promossa dal ministro per le Pari Opportunità Maria Miller e in discussione ora in parlamento, cerca di tutelare la libertà di coscienza permettendo alle Chiese di rifiutare il matrimonio a coppie omosessuali. Il “quadruple lock” garantisce che nessun rappresentante di una fede potrà essere costretto a sposare due persone dello stesso sesso, e nessuna Chiesa subirà cambiamenti alla propria legge interna come effetto dell’attività del Parlamento inglese. Viene lasciata anche piena libertà di coscienza ai ministri singoli, che potranno rifiutarsi di celebrare.

 

Il ministro voleva affrontare in questo modo le paure dei conservatori, preoccupati dell’integrità professionale dei religiosi. Compensando eccessivamente, al punto che la Church of England e la Church of Wales si sono dichiarati in “completo shock” per essere state private della possibilità di celebrare matrimoni gay.

 

In una dichiarazione della settimana scorsa, i membri delle Chiese sostengono di non essere stati consultati sul tema, ritrovandosi così “legalmente banditi” dalla scena – un’interpretazione quantomeno estrema del testo in sé, ma che dice molto sulle simpatie del mondo ecclesiastico britannico. I maliziosi suggeriscono che una presa di posizione così netta sulla questione, invece, derivi dalle polemiche seguite all’ultima decisione della Chiesa anglicana, di non ammettere donne fra i vescovi.

 

Maria Miller, in un’intervista di risposta, dichiara di aver assunto un atteggiamento di tutela per rispettare la legge interna della Chiesa inglese, che definisce il matrimonio, “in accordo con l’insegnamento di Cristo e la dottrina della Chiesa, come [unione] fra un uomo e una donna”. La legge dello Stato diventerà operativa nei primi mesi del 2013. Se le Chiese dovessero restare su questa linea, per la prima volta sarà la legge divina a cambiare di conseguenza.

 

21/12/2012
Articolo di